Israele ha riferito che numerosi, dei 17 mila dimostranti, hanno iniziato a lanciare sassi e bombe incendiare, al di là del reticolato che separa lo Stato ebraico dalla Striscia, colpendo alcuni soldati dell'esercito di Netanyahu. I militari hanno reagito provocando, secondo alcune fonti, oltre 1600 feriti. " Piangiamo i nostri martiri, ma il nostro popolo non si arrenderà", ha dichiarato il segretario dell'Organizzazione per la liberazione della Palestina, Saeb Erekat, dicendosi sicuro che "la coscienza globale deve riconoscere che la Storia, alla fine, sosterrà i diritti dei popoli ". Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu è stato convocato d'urgenza, in serata a New York, per una riunione straordinaria a porte chiuse. Il vertice si è concluso senza decisioni concrete, ma solo con l'invito alla riduzione della tensione da entrambe le parti. È stata forte la delusione, dell'ambasciatore palestinese Mansour, per la mancata condanna di un "massacro orribile ", mentre il diplomatico israeliano, Danon, ha invitato la comunità internazionale a non essere coinvolta in un "raduno ben organizzato ". Il segretario generale del Palazzo di Vetro, Antonio Guterres, ha chiesto "un' indagine indipendente e trasparente" su quanto è accaduto. Gli eventi registrati, nelle ultime ore, potrebbero complicare i già numerosi conflitti nell'area, a partire da quello siriano.