(ASI) Entro la fine del 2018 la Serbia riceverà dalla Russia 30 carri armati T-72 ammodernati in aggiunta al lotto di Mig-29 già pianificato. Un anno fa l'allora capo del governo della Serbia, Aleksandr Vucic, oggi capo di Stato, aveva comunicato che la Russia nell'ambito dell'aiuto militare tecnologico alla Serbia avrebbe consegnato alla sue forze armate sei Mig-29, 30 carri armati T-72C e 30 BRDM-2.
Le forze armate serbe non solo riceveranno 30 carri armati in più ma, per la prima volta, avranno accesso alla tecnologia della corazza reattiva in grado di difendere i carri dalle munizioni anticarro ad alto potenziale.
Dopo la fine della guerra nella ex Yugoslavia, e soprattutto dei bomabrdamenti Nato ai danni della Serbia, Belgrado ha lentamente ricostruito la sua Difesa guardando sempre con preoccupazione alla Nato e vedendo invece in Mosca un affidabile partner. In questi anni l'esercito della Serbia ha attraversato un processo di riorganizzazione e si è liberata dei vecchi carri sovietici T-55 e adesso è dotata di 220 carri M-84, un aggiornamento del T-72m, e con diversi T-72M di riserva.
La Serbia è inoltre in contatto con la Russia per ottenere i sistemi missilistici S-300.
Gli S-300 sono una serie di sistemi missilistici terra-aria a lungo raggio realizzati in Unione sovietica prima e in Russia poi a partire dall’S-300P, la versione base. Prodotti dalla NPO Almaz sono stati sviluppati per contrastare i velivoli ed i missili da crociera nemici. Versioni successive sono efficaci anche contro i missili balistici. Dal 1993, questi missili sono prodotti congiuntamente dall’Almaz con la sudcoreana Samsung.
Il sistema S-300 venne schierato per la prima volta nel 1979 in Unione Sovietica per la difesa dei grandi centri industriali ed amministrativi, di basi militari, oltre che per il controllo dello spazio aereo nazionale.
La responsabile dello sviluppo dei sistemi S-300 è la già citata azienda russa Almaz, di proprietà del governo (conosciuta anche come KB-1), che è parte della Almaz-Antei. I missili utilizzati da questi sistemi antiaerei sono stati sviluppati dall’ufficio tecnico “Fakel”, una distinta azienda governativa nota anche come OKB-2.
L’S-300 è considerato uno dei più potenti missili antiaerei oggi disponibili. I suoi radar sono in grado di inseguire circa 100 bersagli, potendo ingaggiarne 12/24/36. Esso è in grado di raggiungere una gittata di 150-200 o 300 km e può distruggere perfino i missili balistici. L’unità di comando si trova ad una distanza di 30–40 km dagli altri elementi del sistema di combattimento. I sistemi sono completamente automatici. Il tempo di dispiegamento di questo tipo è di cinque minuti. I missili S-300 rimangono sempre sigillati, e durante la loro vita operativa non necessitano di interventi di manutenzione.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia