(ASI) Ieri primo novembre ha avuto inizio il mese di Presidenza dell’Italia del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. L’agenda della Presidenza italiana è particolarmente ricca.
Tra gli appuntamenti principali, il briefing sulla Libia (16 novembre) e quello sulle sfide di sicurezza nel Mediterraneo (17 novembre), che saranno presieduti dal ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Angelino Alfano e vedranno la partecipazione, rispettivamente, del Segretario Generale Guterres e del Rappresentante Speciale ONU per la Libia, Salamè
Il Sottosegretario agli Affari Esteri Vincenzo Amendola presiederà oggi l’organo onusiano, durante un briefing dell’Alto Commissario Onu per i Rifugiati, Filippo Grandi, appuntamento di particolare rilievo considerato che l’ultimo intervento in CdS di un Alto Commissario risale al 2009. Il Sottosegretario Amendola sarà nuovamente a New York il 21 novembre per un dibattito aperto sul tema del traffico di esseri umani in situazioni di conflitto.
Il 30 novembre avrà luogo un briefing sul tema della “Distruzione e traffico di beni culturali da parte di gruppi terroristici in situazioni di conflitto armato”. Si tratta di uno dei temi prioritari del nostro mandato, sul quale uno dei primi risultati è stata l’adozione da parte del CdS della Ris. 2347 lo scorso marzo.
A questi si aggiungono i numerosi appuntamenti la cui trattazione, sulla base della periodicità sancita dal Consiglio, cade a Novembre. Si tratta, principalmente, di un aggiornamento su diverse situazioni – Paese: Repubblica Centrafricana, Bosnia Erzegovina, Kosovo, Sudan/Darfur, Libia, Burundi, Iraq, Sahara Occidentale, Sud Sudan, Libano, Siria (nei tre filoni: armi chimiche, umanitario, e politico), Medio Oriente, cui si aggiunge la discussione sulle sanzioni nei confronti della Corea del Nord.
(ASI) All’ordine del giorno un briefing dell’Alto Commissario ONU per i Rifugiati (UNHCR), Filippo Grandi. La riunione assume particolare rilievo non solo per la tematica in discussione, di estrema attualità, ma anche per via del fatto che l’ultimo intervento in CdS di un Alto Commissario risale al 2009 (quando l’attuale Segretario Generale ONU, Antònio Guterres, ricopriva tale incarico).
L’Alto Commissario ha ringraziato la Presidenza Italiana per l’opportunità concessa di rivolgersi al Consiglio, sottolineando come sia nelle possibilità dei suoi 15 membri prevenire le crisi che causano i movimenti di popolazione, e porre loro fine ponendo in essere soluzioni politiche.
Nel suo intervento pronunciato, in nome dell’Italia, il Sottosegretario Amendola ha sottolineato la necessità di passare da un approccio basato solo sull’emergenza ad uno di lungo periodo. “Dobbiamo migliorare la nostra capacità di affrontare le cause profonde di queste crisi e dare speranza e dignità alle categorie più vulnerabili della popolazione civile, specialmente i giovani”, ha detto il Sottosegretario. L’Italia crede nel principio della “responsabilità condivisa” tra paesi d’origine, transito e destinazione. Con particolare riferimento alla Libia, Amendola ha chiesto di migliorare l’accesso e la protezione dei richiedenti asilo, rifugiati e sfollati. A tal fine e’ cruciale di aumentare la presenza dell’Alto Commissariato ONU per la protezione dei diritti umani nei campi profughi.
In conclusione, Amendola ha quindi richiamato il Consiglio di Sicurezza alle sue responsabilità primarie di mantenimento della pace e della sicurezza internazionali, secondo le aspettative di quei milioni di persone che contano sull’ONU per recuperare e costruire la pace.
Fonte e foto: www.esteri.it