(ASI) Con il solito pretesto, targato made in USA, cioè quello che gli USA agiscono unicamente per mantenere la sicurezza dei nord-americani e per colpire gli Stati che gli considerano i loro avversari più pericolosi, la Camera USA ha approvato, con 419 voti e favore e solo 3 contrari, nuove sanzioni contro la Russia ed altri Paesi (tre Nazioni accumunate dal far valere su tutti i fronti la propria sovranità).
La decisione politica a stelle e strisce che complica, non migliora sia i rapporti bilaterali tra Mosca e Washington, sia i già instabili equilibri geostrategici mondiali.
Ad esprimere rammarico e delusione di Mosca per le nuove sanzioni è il viceministro degli Esteri russo, Sergei Ryabkov, che ha definito il voto come un "serio ostacolo" al tentativo di "normalizzare" i rapporti tra i due Paesi.
Inoltre il pacchetto licenziato ieri dai deputati statunitensi comprende anche severe sanzioni nei confronti della Repubblica Islamica dell'Iran e Corea del Nord.. Il testo passerà al Senato dove c'è sostegno a confermare le sanzioni, Le domande sono: le nuove sanzioni USA erano davvero necessarie e conseguenti a minacce vere? Oppure l'inasprimento dei rapporti degli USA con Russia, Iran e Corea del Nord, più che ad esigenze di politica estera statunitensi, rispondono a logiche di politica interna e mirate a mettere all'angolo il presidente Trump a causa di alcune sue scelte che contrastano con gli interessi dei poteri forti mondiali? Una cosa è certa il crescendo delle tensioni negli scenari internazionali a chi giova? Sicuramente non ad una politica di pace fra gli Stati. Allora, appaiono evidenti le finalità globali di chi soffia nel fuoco delle crisi e quali siano realmente le forze che dettano le agende politiche dei Paesi occidentali? O no?
Niger September-Agenzia Stampa Italia