(ASI) La Nato prevede di spendere 3 miliardi di euro per aggiornare i satelliti e la sua tecnologia informatica nei prossimi tre anni, per fronteggiare le nuove minacce. Lo riferisce la stampa statunitense citando un lato funzionario dell’Alleanza atlantica.
Da quanto si apprende i nuovi investimenti sono finalizzati a scoraggiare sia gli hacker sia a prevenire possibili minacce tra cui i missili iraniani, e sottolineano la crescente importanza data dalla Nato alla prevenzione di nuovi conflitti sia tramite la gestione delle reti informatiche sia tramite il controllo dei cieli.
Nello specifico 1,7 miliardi saranno investiti nel campo delle comunicazioni satellitari per meglio coordinare e controllare le truppe di supporto e le navi schierate dell'alleanza, oltre a favorire l'uso dei droni, i velivoli senza pilota e controllo remoto.
Per il momento non è stato specificato se i paesi nato dovranno finanziare il nuovo satellite per le comunicazioni militari o se la spesa graverà sugli Usa. Attualmente tra i paesi Nato è in discussione un finanziamento da circa 800 milioni di euro destinato ai sistemi informatici.
Altri 71 milioni di euro saranno invece destinati a migliorare la protezione delle 32 principali sedi Nato da eventuali attacchi informatici.
Secondo quanto riferito di recente dalla Nato gli attacchi alla sua rete informatica sono aumentati negli ultimi 3 anni di ben 5 volte, senza considerare che il Partito democratico statunitense accusa i servizi segreti russi di aver interferito nelle ultime elezioni presidenziali. Il funzionario Nato che riferito di questi nuovi investimenti ha sottolineato come per la Nato la Russia potrebbe sostenere attacchi contro le loro reti informatiche prima dei vertici dell’Alleanza.
Altri 180 milioni di euro dovrebbero essere spesi per fornire comunicazioni mobili più sicure per i soldati impegnati nelle operazioni militari dell’Alleanza atlantica. Altri dettaglio saranno illustrati nel corso della conferenza che si terrà ad Ottawa, in Canada, ad aprile.
In base al regolamento Nato gli investimenti dovranno essere effettuati tramite aziende di paesi Nato, tra i più accreditati Airbus Group, Raytheon e Lockheed Martin Corp, poiché non può essere utilizzata tecnologia proveniente da paesi non membri, a meno che non ci sia bisogno di prodotti, anche russi o cinesi, che i paesi membri non riescono a produrre o fornire.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia