(ASI) Ad oltre 16 anni dall’invasione statunitense in Afghanistan l’ex paese dei talebani, ritenuti responsabili degli attentati dell’11 settembre, il paese medio orientale è tutt’altro che pacificato ed ora gli ambienti militari statunitensi provano ad incolpare la Russia che secondo loro potrebbe sostenere il gruppo islamico.
Il generale Curtis Scaparrotti, comandante supremo della Nato per l’Europa, sostiene infatti che i talebani potrebbero anche aver ricevuto supporto e materiale bellico dalla Russia, che implicherebbe anche un significativo maggiore coinvolgimento di Mosca in una guerra che di fatto gli Usa stanno combattendo a sud della stessa Russia.
Scaparotti ha detto: “Ho visto crescere l’influenza della Russia negli ultimi tempi, sia in termini di associazione con i talebani che di forniture”. Già nei giorni scorsi la Russia aveva precisato di aver avviato comunicazioni con il gruppo islamico che sta fronteggiando nel suo territorio il sedicente Stato islamico ma di non utilizzarlo in funzione antistatunitense.
Contatti tra i russi e i talebani sono stati denunciati anche dal generale John Nicholson, il comandante delle forze statunitensi in Afghanistan. La campagna statunitense in Afghanistan negli ultimi tempi sta subendo diverse battute d’arresto. Ieri il centro del distretto di Sangin nella irrequieta provincia meridionale di Helmand è stata invasa dai talebani dopo mesi di aspri combattimenti con le forze regolari afghane sostenute da supporto aereo americano. Negli ultimi mesi, i talebani hanno costantemente aumentato il controllo su vaste aree del paese, portando Nicholson a chiedere rinforzi al Pentagono mettendo in guardia contro il rischio di “una situazione di stallo nel paese”.
Attualmente nel paese mediorientale sono presenti circa 5mila uomini nell’ambito della Nato ed 8.500 militari Usa che svolgono missioni di antiterrorismo contro la rete di gruppi armati ancora presenti nel paese.
Opportuno ricordare che i talebani sono di fatto stati creati ed equipaggiati dagli Usa alla fine degli anni ’70 in funzione antisovietica portando l’Urss ad impantanarsi in una guerra di logoramento che a lungo andare ha contribuito alla caduta del regime comunista. Secondo la vulgata popolare i talebani avrebbero poi organizzato e realizzato gli attentati dell’11 settembre 2001 in Usa portando Washington a varare l’operazione “enduring freedom” che ha permesso il riassetto in chiave filo statunitense del medi oriente. Ora però i talebani avrebbero compiuto il grande salto e si sarebbero alleati con il nemico di un tempo.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia