(ASI) Sono giunti infine I primi dati poco dopo la mezzanotte ora italiana. Le prime proiezioni danno Hillary in vantaggio nello stato chiave della Florida, ma Donald Trump sarebbe in vantaggio in ben due stati e con un decisivo vantaggio in Kentucky.
Secondo quanto emerso dai primi exit poll il candidato repubblicano Donald Trump, starebbe guidando la tornata elettorale con un vantaggio di circa l’1% in ben due stati, l’Ohio e Iowa sulla candidata democratica Hillary Clinton. In Kentucky Donald Trump avrebbe già praticamente vinto. Le proiezioni dei primi scrutini danno il tycoon al 75%. Allo stesso modo in Indiana, governata dal candidato alla vice presidenza di Trump, il Tycoon starebbe conducendo con il 70%. Ma la candidata democratica, Hillary Clinton sarebbe invece in vantaggio nello stato chiave della Florida con il 3% di vantaggio. Quest’ultimo storicamente si è sempre rivelato come lo stato chiave in tutte le più combattute tornate elettorali degli ultimi anni come nel caso delle presidenziali di fine ventesimo secolo tra Bush e Gore. Proprio la Florida consacrò Bush presidente degli Stati Uniti nonostante tutte le proiezioni fatte fino al momento dello scrutinio dei voti dello stato del sole, avessero invece assegnato la vittoria all’allora candidato democratico Al Gore. Questa volta a pesare sulla profonda incertezza generale dello scontro, il voto ispanico, quello della classe operaia ed infine quello del ceto medio borghese. Mentre in passato gli ispanici si erano per la maggior parte riconosciuti nel partito repubblicano, il laicismo di Trump e le sue numerose prese di posizione in favore del ritorno delle aziende Usa in America a discapito della delocalizzazione nei paesi latini, uniti all’avversione del Tycoon per l’immigrazione, soprattutto dal Messico, hanno alienato a Trump potrebbero creare ora degli scenari del tutto inediti. Mentre la classe operaia delle città, tradizionalmente fedele al partito democratico, ma chiaramente dimenticati tanto dalle politiche economiche di Obama, quanto dalla ripresa economica che ha riguardato solo le nuove start-up, che ora parrebbe gradire molto di più il candidato repubblicano rispetto a Hillary Clinton. Infine il ceto medio borghese, quello che ha resistito alla crisi economica del 2009 e che sta ora risorgendo grazie alle nuove aziende start – up ma che ha comunque visto il ridimensionamento della propria influenza e consistenza, che potrebbe equamente dividersi tra repubblicani e democratici.
Cenusa Alexandru Rares – Agenzia Stampa Italia