(ASI) “Sto verificando con i miei occhi come la lunga visita dello scorso anno del Presidente Sergio Mattarella può aver cambiato per sempre la relazione tra Italia e Camerun.
Oggi l’Italia è considerata non più un estraneo ma un Paese amico e tra i partner più affidabili”: così il Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Mario Giro, incontrando i Ministri dell’Istruzione e dell’Economia del Paese africano a Yaoundé. Gli incontri sono avvenuti nel corso della visita del Vice Ministro in Camerun, in programma fino al 15 febbraio nel quadro delle “Giornate economiche italiane”, iniziativa prevista in occasione del Salon Promote, principale piattaforma promozionale di partenariato economico dell’Africa Centrale. La missione ha previsto la partecipazione del Vice Ministro alla cerimonia di apertura ufficiale del Salone, presieduta dal Primo Ministro del Camerun. Giro è intervenuto in qualità di invitato speciale e di unico rappresentante di un altro governo.
In Camerun, così come in altri Paesi africani, la crescita economica ha coinciso con un affievolirsi dell’influenza delle ex-potenze coloniali europee che progressivamente hanno ceduto il passo a Cina, Usa e Paesi emergenti (anche la Turchia). In tale contesto, la presenza delle imprese italiane nelle grandi operazioni di investimento in Africa è ancora troppo marginale e per lo più si riferisce a grandi gruppi come Eni, Danieli, Enel Green Power, Salini, Impregilo e ad altri investitori. “In quest’ottica – sottolinea Giro - siamo qui per promuovere le ‘Giornate economiche’, che prevedono inoltre l’apertura ufficiale di ‘Casa Italia’, il padiglione italiano di 1.200 metri quadrati organizzato dall’Ambasciata grazie al coinvolgimento dell’Ice”. “Casa Italia” riunisce in totale circa 80 imprese. “Tutto questo - continua il Vice Ministro - fa parte di una strategia politica che è peculiare della Nuova Cooperazione allo Sviluppo. Fare sistema, non perdere tempo, anzi, guadagnare il tempo perduto.
Con l’eccellenza italiana possiamo cambiare il Paese, e allo stesso tempo sostenere una chance imprenditoriale per l’Italia. C'è bisogno di un nuovo partenariato e di un nuovo approccio verso l’Africa: il rafforzamento di strumenti di cooperazione economica, di investimenti, apertura di mercati, formazione di risorse umane. L’Italia – conclude Giro -, Paese della manifattura, delle PMI e delle cooperative può fornire un formidabile know-how”.
Fonte e foto: www.esteri.it