(ASI) La Valletta – Nella giornata di ieri l’Europa si è riunita al vertice informale di Malta con i capi di stato e di governo dell'Ue. Molti i temi sul tavolo tra cui anche i rapporti con la nuova amministrazione Usa, in cui Jean-Claude Juncker presidente della Commissione europea ha di chiarato "Non mi sento minacciato ma c'è spazio per le spiegazioni.
Ho l'impressione che la nuova amministrazione non conosca i dettagli dell'Ue. Ma in Europa i dettagli contano".
L’Italia con il suo Premier Gentiloni, ha messo sul tavolo la questione migranti replicando l'accordo tra Unione Europea e Turchia e l’accordo con la Libia "è l'apertura di una finestra di opportunità sulla quale l'Italia lavorerà e investirà, ma è molto importante che lavori e investa anche l'Ue, e lo farà anche con risorse aggiuntive di cui hanno parlato esplicitamente Juncker e Mogherini”, queste le parole di Paolo Gentiloni, in conferenza stampa dopo il vertice europeo informale a Malta.
"Ho ripetuto ai colleghi che dobbiamo essere tutti consapevoli che si tratta di una primo passo. Il governo libico riconosciuto a livello internazionale non ha lo stesso controllo di Erdogan, per fare un paragone. Non si può aspettarsi che all'improvviso la situazione cambi" – aggiunge Gentiloni - “l'Ue è determinata ad agire in materia di immigrazione nel pieno rispetto dei diritti umani, delle leggi internazionali e dei valori europei".
“Sappiamo che è dalla Libia che arriva il 90% dei migranti: il fatto che ci sia un accordo che prevede una collaborazione apre un capitolo nuovo cui abbiamo lavorato per mesi. Possiamo dire all'Ue che la nostra parte l'abbiamo fatta e ora ci aspettiamo che da parte dell'Europa ci sia un sostegno”.
"Senza dubbio continuiamo a pretendere che le decisioni prese sul fronte della 'relocation' vengano attuate, e a lamentare che lo siano in modo molto relativo e che non siano oggetto di alcuna sanzione formale. Bisognerebbe fare di più, ma il poco o il tanto che si è fatto è stato fatto su iniziativa italiana, di cui dobbiamo essere consapevoli e un pizzico orgogliosi. Queste le parole del premier Paolo Gentiloni che sottolinea l'accordo con la Libia fatto con "un interlocutore fragile", in un contesto "un po' più complesso che non come un'operazione secca e bilaterale" come avvenuto con la Turchia.
Il piano approvato dai leader nel vertice informale di Malta si articola su 10 priorità, che copriranno le necessità più urgenti accogliendo la proposta della Commissione di mobilitare come primo passo 200 milioni di euro aggiuntivi per il Nordafrica con l'addestramento, l'equipaggiamento ed il sostegno alla guardia costiera libica attraverso programmi europei che dovranno essere rapidamente aumentati. Inoltre il piano prevede ulteriori interventi nella lotta contro i trafficanti con un approccio integrato che coinvolga la Libia e altri paesi sulla rotta, partner internazionali, le missioni europee Csdp, Europol, la Guardia di frontiera europea, il supporto alle comunità locali libiche, l’assicurazione di adeguate capacità di ricezione e infine le condizioni per i migranti in Libia con Unhcr e Iom assistendoli nell’attività per i rimpatri volontari.
L'Unione europea sosterrà lo sviluppo dell'accordo firmato da Italia e Libia del 2 Febbraio: "L'accordo con la Libia apre un capitolo nuovo, l'Italia ha fatto la sua parte, ora ci aspettiamo risorse e impegno da parte dell'Unione europea", dichiara Paolo Gentiloni a conclusione del vertice informale di Malta.
L'accordo tra Italia e Libia, - afferma Federica Mogherini, Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza- "si inquadra perfettamente nelle politiche europee costruite in questi mesi con la Libia: sia sul salvataggio di vite in mare e sul lavoro nei centri all'interno della Libia attraverso una presenza maggiore dello Unhcr e dell'Oim, sia attraverso un lavoro di controllo delle frontiere sud della Libia più consistente". “Abbiamo parlato ieri a Bruxelles con Serraj poche ore prima che firmasse l'accordo", - aggiunge la Mogherini - " è un lavoro di squadra tra Italia e Ue che credo porterà buoni risultati per gestire meglio e nel pieno rispetto dei diritti umani una rotta difficile in cui ancora troppe persone muoiono".
Il Presidente del Consiglio Presidenziale della Libia, Fayez al-Sarraj, ha ribadito infine, il principio della salvaguardia della sovranita' libica, sottolineando che la Libia non ha intenzione di trattenere i migranti di passaggio verso l'Europa, ma è disponibile a contribuire ai rimpatri nei paesi di origine. Su questo specifico tema dei rimpatri, il leader sottolinea che si dovrà rafforzare il ruolo dell'Ue su queste procedure.
Edoardo Desiderio – Agenzia Stampa Italia