(ASI) Damasco – Il A partire dalla mezzanotte di giovedì 29 dicembre è previsto l’inizio del concordato cessate il fuoco, stabilito tra il legittimo governo siriano di Bashar al-Assad e una parte dei gruppi ribelli così detti “moderati”, che sarà seguito da colloqui di pace.
Ad annunciare l’accordo è stato il Presidente russo Vladimir Putin, confermato inoltre dal Presidente turco Recep Tayyip Erdoğan. Nonostante la Turchia e la Russia si trovino su posizioni diverse all’interno del conflitto e abbiano una diversa idea sul futuro di Assad dopo la fine del conflitto, dichiarano che agiranno comunque da garanti. Tutti le azioni belligeranti cesseranno, compresi gli attacchi arei: questo hanno precisato i rappresentati turchi. L’accordo sulla cessazione dei combattimenti, non riguarderà però le milizie jihadiste, come quelle dell’ISIS e del Fronte al-Nusra ribattezzato “Jabhat Fateh al-Sham”. Da quanto riporta l'agenzia di stampa russa “TASS”, Erdoğan e Putin, in una conversazione telefonica, hanno reciprocamente espresso soddisfazione per gli accordi raggiunti tra il governo di Damasco e i ribelli “moderati” sulla fine dello scontro armato in tutto il territorio della Repubblica Araba di Siria grazie alla mediazione dei due Stati turco e russo. «Questo cessate il fuoco è una opportunità storica» – aggiunge infine Erdoğan.
Gli Stati Uniti d’America sono costretti a digerire il fatto. Questo accordo rappresenta un duro colpo al ruolo degli USA nella scacchiera internazionale. La grande rivale di Washington, la Russia, assieme agli iraniani i siriani e i turchi, è riuscita nell’impresa in cui la politica americana si è rilevata “incapace”. Ovvero il porre le basi per una soluzione politica alla crisi siriana.
Il governo americano, nella persona del portavoce del Dipartimento di Stato, ha dichiarato molto passivamente che l’accordo è «uno sviluppo positivo». «Speriamo che (l'accordo) sia pienamente attuato e rispettato da tutte le parti» - afferma il portavoce, sottolineando che il governo americano non è stato coinvolto nell'intesa per il cessate il fuoco. Aggiungendo infine che «qualsiasi sforzo per fermare la violenza, salvare vite e che crei le condizioni per nuovi negoziati politici produttivi sarà la benvenuta».
Anche Staffan de Mistura, inviato speciale dell'ONU per la Siria, ha salutato favorevolmente l'intesa, auspicando che dia il via a negoziati "produttivi" per porre fine alla guerra civile.
Federico Pulcinelli – Agenzia Stampa Italia