(ASI) Si è aperto oggi a Margarita Island, in Venezuela, il vertice dei paesi non allineati (Nam) per la promozione della difesa della pace nel mondo. Slogan del XVII vertice Nam è “Uniti per un mondo di pace; a presiedere la riunione sarà il Venezuela, paese ospitante.
A dare il via ai lavori Delcy Rodriguez, ministro degli Esteri di Caracas; il vertice durerà fino a domenica 18 e prevede tre fasi; riunione degli alti funzionari, incontro tra i ministri degli Esteri e infine conferenza dei capi di Stato e di governo. Il vertice torna a svolgersi a quattro anni di distanza da quello di Teheran.
Il vertice Nam comprende 120 paesi, ovvero due terzi di quelli che fanno parte delle Nazioni uniti e si propone di difendere principi come l’autodeterminazione, l’indipendenza e la sovranità dei popoli. Il gruppo comprende 53 paesi africani, 39 asiatici, 26 dell’America indio-latina e due europei.
Dopo Cuba, nel 1979 e nel 2006, e la Colombia nel 1995, il Venezuela è il terzo paese indio-latino ad ospitare il vertice assumendone la presidenza. Caracas spera tramite questo vertice di rompere l’assedio politico degli Usa sul paese rilancio il ruolo del Mercosur e dell’Unasur. Caracas ha ampiamente anticipato che mira a rilanciare i diritti dei popoli liberi che rifiutano il colonialismo e le ingerenze di paesi terzi, oltre a supportare la ricerca della pace nel mondo.
Presentando il vertice il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha sottolineato come la riunione rappresenti “un momento storico per la nuova geopolitica del mondo” con i paesi che dovrebbero unire gli sforzi per respingere le pretese neocoloniali della Casa Bianca.
Il Nam è stato ufficialmente creato dai 25 Stati in occasione della Conferenza di Belgrado nel settembre 1961. La sua creazione è stata preceduta dalla Conferenza di Bandung nel 1955 e le consultazioni tripartite di Josip Broz Tito, Gamal Abdel Nasser e Jawaharlal Nehru nel 1956. Il principio di base è non partecipazione ai blocchi militari, la lotta contro l'imperialismo e il colonialismo, per i diritti dei popoli oppressi.
All'ultimo vertice del leader spirituale suprema, Ayatollah Khamenei, ha affrontato il tema della multipolarità. In particolare, egli ha osservato la necessità di una riforma delle Nazioni Unite, perché il fatto che l’Occidente impone suoi programmi in modo unilaterale, mina i principi della democrazia, così come l'opera distruttiva dei media monopolizzati. Inoltre, lui ha proposto il concetto di "Medio Oriente senza armi nucleari", implicando in primo luogo l’Israele, emarginato in questa materia, e la necessità di migliorare la "performance politica nella governance globale".
Fabrizio Di Ernesto – Agenzia Stampa Italia