(ASI) Il Ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, torna oggi a Tunisi dopo le due visite compiute nel 2015, di cui una all'indomani del sanguinoso attentato al Museo del Bardo in cui morirono 23 persone, tra cui 4 italiani.
La visita di Gentiloni rappresenta un'ulteriore occasione nel percorso di rinnovato slancio delle relazioni bilaterali, accentuato dall'incontro tra il Presidente del Consiglio Renzi e il Premier Essid a Roma l'11 dicembre scorso, in cui è stato concordato un insieme di iniziative ad ampio raggio.
Lotta al terrorismo, sostegno al percorso democratico tunisino, immigrazione e questioni bilaterali saranno al centro dei colloqui del titolare della Farnesina con il presidente della Repubblica Beji Caid Essebsi e con l'omologo tunisino Khemaies Jhinaoui.
La prospettiva è quella di approfondire e ampliare il partenariato strategico bilaterale, sostenendo la democrazia tunisina con una panoplia di interventi sul piano della sicurezza, della collaborazione istituzionale ed economica, della cooperazione allo sviluppo, della mobilità, della cultura, e con progetti strategici - come il cavo di interconnessione elettrica Elmed -, in modo da individuare comuni risposte alle sfide poste dai gruppi terroristici e alla grave crisi economica e occupazionale del Paese. Ciò anche attraverso l'utilizzo di fondi Ue e il coinvolgimento delle Regioni italiane.
La missione avviene, inoltre, all'indomani della visita a Tunisi del Ministro della Difesa Roberta Pinotti, lo scorso 28 aprile, per la Commissione Mista militare, a riprova dell'intensità della collaborazione sul piano della sicurezza, anche vista la vicinanza con la Libia che rappresenta un'ulteriore minaccia per la Tunisia.
Infine, il Forum Economico incentrato su agricoltura, infrastrutture e energie rinnovabili, testimonia la fiducia con cui da parte italiana si guarda alla capacità delle istituzioni tunisine di fornire un "business environment" e di sicurezza favorevole a nuovi investimenti.
Fonte e foto: www.esteri.it