(ASI) Che la Libia sia sotto attacco dalle bombe umanitarie della coalizione dei volenterosi e che all'interno di questa nazione sia in attto anche una sanguinosa guerra civile è sotto gli occhi di tutti. La risoluzione dell'Onu 1973 limitava l'intervento a finalità umanitarie. Ci sembra che gli interventi militari siano andati oltre. Una situazione drammatica in cui gli unici che sicuramente ne pagheranno le conseguenze negative sono e saranno tutti i civili libici.
Per comprendere meglio le reali motivazioni che hanno spinto a questa drastica soluzione bellica e le ragioni di tutte le parti, nessuna esclusa, senza nessuna pregiudizio alcuno, portiamo all'attenzione dei lettori un documento firmato da alcuni intellettuali italiani che ci è giunto in redazione e il cui contenuto è il seguente:Appello al Parlamento italiano ed al Parlamento Europeo contro la guerra alla Libia
Si chiede al Parlamento italiano ed al Parlamento europeo di interrompere ogni atto di guerra contro la Jamahiria Araba Popolare Socialista la cui Guida è Muammar Gheddafi.
La Jamahiria Araba Popolare Socialista è membro dell'Onu, dell'Unione Africana, della Lega Araba e titolare dei diritti internazionali di sovranità, autodeterminazione, che comportano il divieto di ingerenza negli affari interni degli Stati.
La Libia dal 15 Febbraio 2011 è soggetta ad una sollevazione armata diretta a sovvertire le legittime istituzioni dello Stato.
Si denuncia l'azione dei mezzi di comunicazione di massa internazionali, che hanno diffuso, contestualmente alla sollevazione armata in Libia, notizie di stragi compiute dalle forze di sicurezza libiche, notizie rivelatesi infondate.
A fronte di questi accadimenti interni alla Libia, si denuncia che l'Onu non ha inviato osservatori internazionali per accertare quanto avveniva realmente sul campo nonostante l'invito in questo senso da parte della Libia.
Si chiede che l'Italia e l'Unione Europea accettino l'invito della Jamahiria di inviare osservatori in Libia per accertare il reale svolgimento degli accadimenti.
La sollevazione armata, su cui pesa il sospetto di aiuti stranieri in armi e consiglieri militari, è stata contrastata con successo dalle forze armate e di sicurezza libiche, anche con l'appoggio della popolazione libica.
In questo frangente, su iniziativa specialmente della Francia, dell'Inghilterra e degli Usa veniva ottenuta una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu che, con l'astensione di Brasile, Cina, Germania, India e Russia, consentiva l'uso della forza per difendere i civili libici.
Utilizzando il contenuto di questa risoluzione, l'aviazione e la marina della Francia, Inghilterra e Usa, principalmente, hanno dato inizio a bombardamenti e ad attacchi su tutto il territorio della Libia, contro obiettivi della difesa, delle istituzioni e delle infrastrutture della Jamahiria, provocando ingenti perdite in vite umane e danni materiali.
Si contesta che gli attacchi contro la Libia non sono diretti alla difesa dei civili, ma a favorire militarmente la sollevazione armata contro le istituzioni libiche ed il rovesciamento del legittimo governo della Jamahiria.
Si chiede che il Parlamento italiano, nel rispetto del diritto nazionale ed internazionale, tenga fede agli accordi di amicizia e di non aggressione con la Jamahiria, astenendosi da ogni atto ostile e mantenendo gli impegni economici e sociali presi con la Libia.
Si chiede che il Parlamento italiano ed il Parlamento europeo prendano immediatamente le decisioni più opportune per interrompere l'illegittima aggressione militare contro la Libia ed il governo e le istituzioni della Jamahiria Popolare Araba Socialista, per tutelare l'integrità territoriale e politica della Nazione libica ed il suo diritto all'autodeterminazione, per far rispettare gli accordi di amicizia e di non aggressione in essere tra l'Italia e l'Unione Europea nei confronti della Libia.
Prof. Claudio Mutti
Avv. Luca Tadolini
Dott. Tiberio Graziani
Dott. Stefano Vernole
Dott. Marco Bagozzi
Prof. Claudio Moffa
Dott. Alberto B. Mariantoni
Paolo Bogni
Giampaolo Cufino
Dott. Aldo Braccio
Roberto Quadrelli
Dott.ssa Alessandra Colla
Dott. Fabio Falchi
Marco Bolis
Davide Gonzaga
Ernesto Ferrante
Ettore Marano
Andrea Bruglia
Alberto Lodi
Luciano Cabrini
Franco Corrado
Vincenzo Mungo
Luca Rossi
Stefano Bonilauri
Vincenzo Di Mattia
Prof. Costanzo Preve
Francesco Petrone
Marco Braccini
Gabriele Rèpaci
Roberta Ferrari
Chiara Pomponi
Loredana Di Biase
Gaetano Manuel Guzzo
Alessandro Lattanzio
Dott. Luigi Antonio Fino
Antonella M. Rustico
Simone Meriggi
Luca Baldelli
Paola Folchi
Alberto Medici
Franco Placidi
Stefano Fanti
Giacomo Gabellini
Cecilia Marchese
Franco Brogioli
Paolo Franceschi
Tommaso Micco
Stefano di Ludovico
Dott. Carlo Pernafelli
Giuseppe Fallisi
Ilia Cino
Roberto Buffagni
Sebastiano Cosenza
Dott. Giulio Bonali
Avv. Stefano Sutti Vaj
Paolo Tosatti
Stefano Bellei
Marco Ranuzzi de' Bianchi