Nobakht: La rottura dei rapporti dell'Arabia Saudita con l'Iran non avrà influsso su sviluppo iraniano

(ASI) Teheran - Il portavoce del governo iraniano Mohammad Baqer Nobakht, parlando ai giornalisti, ha detto che la rottura dei rapporti con Teheran voluta dal governo di  Riad  è una mossa "immatura".

Un'opzione che non avrà alcun influsso sullo sviluppo nazionale iraniano. Ha poi aggiunto: "La Repubblica islamica dell'Iran saprà sicuramente mostrare un'adeguata reazione agli eventi, tutto però, nel quadro delle convenzioni internazionali",

Infatti il portavoce ha ribadito che l'Iran cerca di ampliare le sue relazioni con gli Stati vicini e con tutti i Paesi del mondo, ma tale politica verrà  attuata con l' Arabia Saudita se quest'ultimo Paese giungerà a "comprendere realmente" la natura della Repubblica islamica.

L'Arabia Saudita ha tagliato le relazioni diplomatiche con l'Iran in seguito alle manifestazioni tenutesi di fronte all'ambasciata saudita a Teheran e  al consolato nella città nordorientale di Mashhad. Manifestazioni avvenute quale protesta per l'uccisione del religioso sciita Nimr al-Nimr.
A deteriorare poi la situazione tra Teheran e Riad, va anche aggiunta l'interruzione del traffico aereo e dei legami commerciali con l'Iran, annunciata lunedi scorso dal ministro degli Esteri saudita Adel al-Jubeir.
Il portavoce del governo iraniano Mohammad Baqer Nobakht ha anche rimarcato le dure critiche di Teheran nei confronti dell'Arabia Saudita per l'esecuzione dello sceicco Nimr e ha detto che il governo iraniano condanna la sua disumana uccisione, considerandola un atto simile a quelli dei Daesh.

    "Queste misure  attuate dall'Arabia Saudita indicano il fallimento delle politiche di questo Paese in Iraq e la Siria", havconcluso.

Vicenda Sheikh Nimr e tentativo dell'Arabia Saudita di boicottare gli accordi di Vienna e la scelta degli USA di coinvolgere la Repubblica Islamica dell'Iran nella gestione delle crisi nel Vicino Oriente.

La vivenda del religioso scita Sheikh Nimr secondo gli analisti cela altri risvolti. Cerchiamo di capire quali. Il religioso scita Sheikh Nimr  era critico nei confronti del regime di Riad, per questo è stato arrestato dalla polizia nel 2012 a Qatif nella provincia orientale dell'Arabia Saudita, città che era stata allora  teatro di manifestazioni pacifiche anti-regime. Accusato di istigazione e di minare la sicurezza del regno. Egli aveva respinto tutte le accuse ritenendole infondate.
Sheikh Nimr,  inoltre, si è anche scontrato con Riad a causa del supporto saudita ai gruppi terroristici Takfiri  che operano in Iraq e Arabia Saudita in allineamento con Israele, il cui  obiettivo era quello di tentare di minare l'accordo sul nucleare, faticosamente raggiunto dall'Iran con il gruppo di potenze mondiali(rappresentati dai 5 Paesi+1) .  Infatti, il 14 luglio 2015, a Vienna è stata raggiunta l'intesa fra l'Iran e i 5 Paesi + 1  (Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Cina e Russia più la Germania);  era stato stilato e sottoscritto il testo del piano congiunto d'azione globale (JCPOA) sul programma nucleare di Teheran secondo cui, l'Iran accettava le restrizioni sul suo programma nucleare in cambio della rimozione delle sanzioni imposte a Teheran dagli Stati Uniti e l'Unione europea. L'esecuzione del religioso scita è un chiaro  avvertimento dell'Arabia Saudita agli Stati Uniti: il regime di Riad contrasterà con ogni mezzo la possibilità che l'Iran assurga ad un ruolo di primo piano nello scacchiere del Vicino Oriente. Questa è la vera ragione dell'inarestabile crescendo di tensioni in quell'area.

Niger September - Agenzia Stampa Italia

 
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