(ASI) Il rilancio del ruolo strategico della Cooperazione allo Sviluppo è uno dei punti qualificanti della legge di stabilità, che prevede l’aumento delle risorse della cooperazione internazionale di 125 milioni di euro nel 2016, di 240 nel 2017 e di 360 per il 2018 e il completamento di una riforma “che la proietterà verso il futuro”. E’ questo il messaggio politico emerso dalla seconda riunione del Consiglio Nazionale per la Cooperazione allo Sviluppo (CNCS), tenutasi oggi alla Farnesina e presieduta dal Ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale Paolo Gentiloni.
“L’approccio alla questione dei flussi migratori non può essere solamente quello della gestione delle emergenze legato a situazioni di crisi, né solo rivolto all’aspetto della sicurezza. La questione migratoria è uno dei temi che caratterizzano il nostro tempo ed è tra i fenomeni strutturali le cui cause sono profonde e difficilmente risolvibili nel breve periodo. E’ necessario adottare un approccio integrato, con l’obiettivo di trovare soluzioni in termini di eliminazione della povertà e rafforzamento della stabilità. A questo serve la cooperazione”. Così il Ministro Gentiloni nell’aprire i lavori del Consiglio dedicato al nesso tra migrazioni e sviluppo.
La riunione ha contato con la partecipazione di rappresentanti del Parlamento (il Sen. Cociancich e l’On. Quartapelle), della Commissione Europea, dell’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni e dell’Alto Commissariato ONU per i Rifugiati.
Nel corso dell’informativa sullo stato di attuazione della riforma della Cooperazione dalla prima sessione dello scorso 6 luglio ad oggi il Ministro Gentiloni ha citato la nomina della Direttrice dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, nella persona della D.ssa Laura Frigenti, al termine di un processo di selezione, le cui fasi sono state costantemente rese pubbliche. L’incremento di risorse per la Cooperazione costituisce “un importante investimento strategico per il nostro Paese, posto al centro di un’area attraversata da tensioni e crescente instabilità che ormai, come dimostrano i tragici attentati di Parigi, toccano al cuore la sicurezza dell’Europa”.
Infine, è stato anche ricordato l’impegno italiano di 10 milioni di euro per il fondo fiduciario europeo d’emergenza per l’Africa, finalizzato ad affrontare le cause delle migrazioni di quel continente, deciso al vertice di La Valletta dello scorso 12 novembre.