(ASI) Che la Turchia imperiale di Erdogan contribuisse a destabilizzare il Vicino Oriente era cosa nota, soprattutto per il suo costante sostegno economico-militare ai gruppi terroristici siriani in chiave anti-Assad.
Gli ultimi episodi riguardano: 1) la minaccia-ricatto di far passare attraverso Istambul 2 milioni di migranti in Europa, per cui la Unione Europea dovrà sborsare alla Turchia 3-4 miliardi ed accelerare le procedure per il suo ingresso in Europa; 2) la guerra etnica contro i Curdi con la conseguente brutale esecuzione di un loro leader che preannuncia una indiscriminata repressione della minoranza curda, che in Turchia costituisce la maggioranza della popolazione in diverse province sud-orientali. A questo si deve aggiungere l'abbattimento dell'aereo militare russo con l'uccisione di un pilota, giustificati da una vera o presunta violazione dello spazio aereo della Turchia.
Domenica 29 novembre il primo ministro greco Alexis Tsipras ha espresso attraverso dei tweet giudizi molto critici contro la Turchia su diverse questioni, in primo luogo l'abbattimento dell'aereo da guerra russo. Probabili pressioni della NATO hanno poi indotto il primo ministro greco a cancellare i messaggi sia in lingua inglese sia in lingua greca.
Rivolgendosi direttamente al primo ministro turco Davutoğlu, Tsipras sottolineava il senso di responsabilità e l'autocontrollo dei piloti militari greci che non hanno reagito all'invasione del proprio spazio aereo da parte dei Turchi, con le seguenti parole: « Non sono così sovreccitati come sono stati i vostri nei confronti dei russi». E ha aggiunto: «Stiamo spendendo miliardi in armi: voi [Turchi] per invadere il nostro spazio aereo, noi per intercettarvi». Secondo il governo greco, giovedì 26 novembre sei aerei da guerra turchi hanno sorvolato lo spazio aereo ellenico, anche se non si sono avute gravi conseguenze, come nel caso del caccia russo. Grecia e Turchia hanno da decenni relazioni diplomatiche conflittuali. Nella diplomazia internazionale serpeggia il dubbio su quale potrà essere il futuro atteggiamento della Grecia di fronte ai simili provocazioni. Resta il mistero sui retroscena della cancellazione dei messaggi di Tsipras.