(ASI) Il Partito Operaio d'Ungheria (Munkáspárt) guidato da Thürmer Gyula, che raccoglie l'eredità di quella componente della vecchia leadership comunista non confluita nel nuovo centro-sinistra post-89, appoggia la linea dura sui migranti tenuta dal governo di centro-destra di Vitkor Orban. Secondo un comunicato diffuso sul sito ufficiale del partito, "il governo ha fatto quello che doveva fare" ovvero "difendere i confini dello Stato".
Il comunicato:
Hanno difeso il confine di Stato
Mercoledì scorso, un gruppo di migranti che stavano transitando sul territorio serbo ha danneggiato la recinzione e poi attaccato gli agenti della Guardia di Frontiera dello Stato. I liberali e parte della stampa occidentale strumentalizzano l'accaduto. In realtà, il governo ha fatto quello che doveva fare: difendere la frontiera del Paese.
La testimonianza:
"Nella serata di oggi [giovedì 17 settembre, ndt] è stato riportato l'ordino nella zona di confine di Röszke, dove i migranti, armati, nel pomeriggio avevano avevano danneggiato diverse strade serbe, attraversando il recinto e poi attaccando gli agenti della guardia di frontiera dello Stato, ha detto il portavoce del governo Zoltan Kovacs in merito. Tra questi episodi, il fatto che i bambini sono stati usati come scudi umani mostra che i migranti non hanno natura pacifica, ma rappresentano una seria minaccia per l'Ungheria".
Fonte:
http://munkaspart.hu/mi-ti-archiv/39208-2015-09-17-08-11-28