(ASI) Il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin, in risposta alle recenti strategie militari messe in atto da Usa e Turchia (di nuovo alleati) in Medio Oriente ha rotto ogni indugio ed è passato al contrattacco.
Infatti, non era possibile rimanere geopoliticamente inermi di fronte al fatto che aerei della coalizione, a guida nord americana, utilizzassero basi turche (per la prima volte concesse agli Usa in quella zona)per colpire,apparentemente l'ISIS presente in una parte del territorio della Siria. Mentre, era da subito evidente il vero scopo turco-statunitense. Obama ed Erdogan sono in difficoltà, il primo sotto attacco dei falchi repubblicani che, su pressione delle forti lobby sioniste interne, non gli hanno perdonato l'accordo sul programma nucleare iraniano raggiunto a luglio con la Repubblica Islamica. Il secondo, dopo le recenti elezioni turche non ha un governo stabile. Bisognava escogitare una strategia che allentasse queste forti tensioni interne e ritorenare protagonisti nella politica internazionale. Per cui, da un lato si è doveva colpire i curdi, ossia, i nemici storici dei turchi, ma che sono anche quelli che combattono veramente sul campo l'ISIS. Dall'altro, fermare i successi militari dell'esercito di Assad, sostenere il Fronte al Nusra (gli ultimi seguaci di Al Qaeda) per creare un' enclave all'interno della Siria da loro controllata e per indebolire la Siria di Assad, proprio chi combatte da sempre il fondamentalismo islamico sia di al Qaeda e sia quello dell'ISIS. Mentre l'Europa e il cosiddetto occidente assistono totatlmente passivi a qesti eventi. La Russia di fronte a questi fatti reagisce e diplomaticamente alza la voce. Infatti, secondo quanto riportato da Al Manar, Mosca avrebbe convocato l'ambasciatore turco a Mosca Ümit Yardim, gli avrebbe espresso forti critiche per la politica estera turca e per il ruolo negativo svolto dal suo Paese in Siria, Iraq e Yemen. Inoltre, Putin lo avrebbe avvertito che, per queste ragioni, la Federazione russa è pronta a rompere immediatamente le relazioni diplomatiche fra i due Paesi. Lo farà anche se il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, continuerà a dare supporto ai terroristi ISIL e di al-Qaeda saudita presenti in Siria.
Infine il presidente russo ha ribadito che la sua Nazione non abbandonerà il legittimo governo siriano di Assad e collaborerà con i suoi alleati, in particolare con Iran e Cina, per trovare una soluzione politica che ponga fine alla interminabile guerra civile in atto in Siria.
Niger September - Agenzia Stampa Italia