(ASI) Nel turbinio delle cose dette, scritte, gridate e sottolineate sulla situazione greca, ha fatto molto scalpore l'intervista di Massimo D'Alema a Rai news.
Il leader della sinistra pd, in sostanza, ha voluto specificare come i denari riversati alla Grecia per sanare il proprio debito siano andati a finanziare, in realtà, le banche tedesche, francesi e, in parte, anche italiane ed europee in genere. Il meccanismo descritto da D'Alema è questo: le banche tedesche raccolgono risparmio dai propri clienti praticamente a costo zero, visto il basso costo del denaro nel Paese della Merkel. Non dovendo pagare praticamente interessi sui depositi, gli istituti finanziari germanici hanno molte risorse da investire, con le quali hanno comprato molti titoli di stato greci. La Grecia, per la situazione debitoria che ha ormai da anni, deve emettere quei titoli con un alto tasso di interesse (circa il 15%) altrimenti il mercato non li comprerebbe, per cui, più si trovava con l'acqua alla gola, più emetteva titoli, e più emetteva titoli, più si indebitava con gli acquirenti. Ergo, i flussi di soldi che sono stati dati in questi anni al Paese ellenico (ben 220 miliardi di euro sui 250 miliardi complessivamente erogati, ha precisato D'Alema) a causa di questo circolo vizioso, sono andati, di fatto, ad alimentare le banche tedesche (e in misura minore degli altri Paesi più ricchi) e non le pensioni o lo stato sociale per i cittadini greci. Insomma, a causa del differenziale dei tassi di interesse i ricchi si sono arricchiti, e i poveri son diventati più poveri. D'Alema ha concluso che questo è un indicatore del fatto che le politiche di austerità volute dai tecnocrati tedesco-europei hanno fallito e non potranno reggere l'impatto con la realtà.
Redazione Agenzia Stampa Italia
Video di Dalema: https://www.facebook.com/giulia.sarti3/videos/937478076315072/