(ASI) Così Foad Aodi, il Presidente della Co-mai, Comunità del mondo arabo in Italia, commenta il voto per il riconoscimento dello stato Palestinese che «marca l'amicizia tra l'Italia e il popolo palestinese, tra l'Italia e il mondo arabo ma serve piu' chiarezza, più coraggio e risposte concrete ».
«Si evidenziano due cose: che esiste la volontà di tutti per lavorare a favore di due Stati e due popoli; e che la politica estera italiana vuole giocare un ruolo importante nella questione palestinese-israeliana per questo ringraziamo ed apprezziamo gli sforzi del Presidente del Consiglio Matteo Renzi ed il Ministro Affari Esteri Paolo Gentiloni e tutti i deputati italiani che credono nella Pace . L'Isis è cresciuto strumentalizzando la mancanza di risposte concrete alla questione palestinese e spesso l'ha piegata alla propaganda. Per questo è una vicenda che riguarda tutti. E avrei preferito vedere una convergenza ancora più ampia tra le forze politiche».continua Aodi
«Sì, tanti definiscono queste due mozioni contraddittorie ed e' stato un voto ambiguo . Il punto è uno. Bisogna abbandonare le tifoserie. Non parteggiare né per la Palestina, né per Israele, ma per la pace e proseguire a realizzare il sogno ed il diritto dei palestinesi ad avere il loro stato indipendente e lavorare sulle popolazioni. Purtroppo negli ultimi anni si è parlato sempre di dialogo diplomatico trascurando quello tra le popolazioni e le loro esigenze ed i servizi in particolare nell'ambito sanitario che riceviamo continue richieste di aiuto , specialmente da Gaza. Secondo punto: promuovere incontri e collaborazioni a livello scolastico. Se i giovani vengono cresciuti con l'idea del conflitto, questo non finirà mai»
Noi dobbiamo guardare a ciò che unisce, non a ciò che divide, la cosa importante è che c'è stato un voto a favore della pace. volere il riconoscimento dello Stato palestinese non significa essere contro Israele e il popolo israeliano, anzi. Vogliamo veder riproposte le immagini della stretta di mano tra Arafat e Rabin. Vogliamo che si dialoghi di più, tutelando gli interessi di tutti». Conclude Foad Aodi.
Redazione Agenzia Stampa Italia