(ASI) Il conflitto nel Donbass, in corso dall’aprile del 2014, con i suoi 1.500 morti e gli 800.000 cittadini fuggiti da quest’area verso la Russia, oltre agli oltre 200.000 profughi sparsi in tutta l’Ucraina, rappresenta la conseguenza più ovvia delle rivolte di Piazza Majdan della fine del 2013. Attori e finanziamenti occulti contribuirono a cavalcare e organizzare il malcontento che destituì il Presidente Yanukovich, ma che portò, di fatto, alla sostituzione di oligarchi con altri oligarchi nelle istituzioni ucraine.
Il referendum in Crimea e la successiva riannessione a Mosca e le rivolte nel Donbass, provocate dal sentimento anti-russo veicolato da Kiev e sostenuto dal disegno dagli Stati Uniti e dalle martellanti campagne della stampa occidentale, hanno visto per la prima volta i cittadini ucraini combattersi e uccidersi tra loro in una guerra fratricida.
L’Europa, a sua volta, ne è uscita fortemente indebolita, a livello politico-decisionale ed economico. È apparsa evidente la frattura indotta tra Mosca e le altre capitali europee, per la gioia di chi vorrebbe costituire un continente Occidentale unico tra le due sponde dell’Oceano Atlantico, tagliando fuori quella Terza Roma a noi così vicina per cultura, storia e tradizioni.
All’incontro, fissato a Roma in Via Caracciolo 12, domenica 14 dicembre alle ore 18.00 parteciperanno Giulietto Chiesa (Giornalista e coordinatore progetto Pandora TV), Alfonso Piscitelli (Coordinatore progetto Eu-Rus), Serhii Diachuk (Giornalista di Odessa), Irina Vickhoreva (Presidente associazione Speranza), Marcello Berera e Jacopo Trionfera (Coordinamento Solidale per il Donbass).
Redazione Agenzia Stampa Italia