×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 113
(ASI) Sembra espandersi a macchia d'olio la scia di proteste che, partite dalla Tunisia, stanno investendo tutti i principali paesi islamici. Semplici coincidenze o dietro le rivolte si celi un'oscura regia? Sono proprio le coincidenti casualità a lasciare aperte tutte le ipotesi e l'incertezza delle evoluzioni future. In Egitto, Yemen, Algeria non accenna ancora a placarsi la contestazione dei dimostranti.  Mentre il re di Giordania, Abdallah II, dopo le proteste svoltesi nel regno hascemita sull'onda lunga delle rivolte nei Paesi nordafricani per prevenire ha nominato un nuovo premier con l'incarico di realizzare "vere riforme",.Alla guida del governo e' stato chiamato Marouf Bakhit, già premier dal 2005 al 2007, che succede a Samir Rifai, duramente contestato nei giorni scorsi nelle manifestazioni svoltesi adAmman e in altre citta' contro il carovita.

In questo tumultuoso scenario il fatto nuovo, ma non nella tempistica e nella tecnica, è il diffondersi e l'insinuarsi delle proteste anche in Iran, proprio quando, nella Repubblica Islamica si era da poco festeggiato il 32° anniversario della Rivoluzione iraniana. Tutto avviene nel momento in cui l'occidente aveva paura che l'instabilità politica dei paesi arabi potesse incanalarsi verso forme di governo islamiche simili a quelli instaurati in Iran con la rivoluzione iraniana del 1979. Tumulti iniziati nel bel mezzo della visita in Iran del presidente turco Abdullah Gul che era giunto a Teheran in visita ufficiale di quattro giorni per consolidare le relazioni economico-commerciali tra i due Paesi. A dimostrazione che l'Iran e la Turchia sono sempre più vicini dal punto di vista politico ed economico e, come Ahmadinejad e Gul hanno congiuntamente ribadito:

“ La Repubblica islamica d'Iran e la Turchia sono due paesi influenti in Medio Oriente e la loro cooperazione svolge un ruolo importante nella stabilità in questa regione strategica”.

Contestualmente l'Agenzie d'informazione internazionali che, tra l'altro le maggiori sono controllate dai vari editori Murdoch, Bluenberg, Soros e in Italia da De Benedetti, Berlusconi e Caltagirone portano alla ribalta che ci sarebbero al momento pure delle vittime nel bilancio degli scontri che, da ieri, si sono verificati in varie città della Repubblica Islamica dell'Iran; Le fonti ci riportano che gruppi di manifestanti sarebbero scesi in piazza nonostante il divieto del governo, per sostenere apparentemente le proteste avvenute in Tunisia ed in Egitto. I cortei, organizzati da Mousavi e Karrubi, i due candidati sconfitti alle elezioni presidenziali del 2009, cortei che erano stati vietati dalle autorità iraniane, sono poi sfociati in scontri con le forze armate dispiegate per far fronte ai contestatori.

Già da domenica scorsa gli Usa, usando il social-network Twitter, avevano inviato messaggi al popolo iraniano dove accusavano il governo di Teheran di reprimere le manifestazioni che invece erano appoggiate dallo stesso in altri paesi.

Per correttezza e completezza dell'informazione riportiamo anche la versione ufficiale del governo iraniano:

“ I cortei, che avevano come fine apparente di appoggiare simbolicamente le manifestazioni in Tunisia ed in Egitto, sarebbero stati strumentalizzati dalle potenze occidentali in quanto i dimostranti erano completamente disinteressati allo scopo per cui i cortei erano stati indetti”. Secondo quanto riferisce l’agenzia stampa Fars News, a creare l’episodio sarebbero stati delinquenti comuni, monarchici, terroristi, elementi che hanno in comune il fatto di essere assoldati dagli Stati Uniti e da Israele. La presenza della gente e delle forze dell'ordine ha alla fine indotto questo gruppo alla fuga. Testimoni oculari spiegano che pur essendo un gruppuscolo hanno cercato di creare il maggior disordine possibile; hanno infine aperto il fuoco sulla gente uccidendo un civile e ferendo alcune persone. Il civile ucciso è stato proclamato martire e sono in corso gli accertamenti per arrestare l'assassino. Infine duro è stato il portavoce del potere giudiziario iraniano che ha con fermezza ribadito che gli autori dei disordini di ieri a Teheran verranno processati dalla legge senza alcuna clemenza. Secondo Gholam Hossein Mohsenì Ejeì, i disordini di ieri sono chiaramente opera degli Stati Uniti e delle loro marionette come il gruppetto terroristico dei Munafeqin e che per questo, il potere giudiziario andrà fino in fondo per quanto riguarda il processo dei responsabili.

 



ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione

 
L'onestà intellettuale crea dibattito e stimola nelle persone l'approfondimento. Chi sostiene l'informazione libera, sostiene il pluralismo e la libertà di pensiero. La nostra missione è fare informazione a 360 gradi.

Se credi ed apprezzi la linea editoriale di questo giornale hai la possibilità di sostenerlo concretamente.
 

 

 

Ultimi articoli

Prisco: "Santa Barbara ci ricorda il valore di chi ogni giorno protegge il Paese con coraggio e dedizione"

(ASI) «Quella di oggi non è solo una ricorrenza, ma un momento di profonda gratitudine verso le donne e gli uomini del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, che con professionalità, ...

Marino, partecipazione a convegno su referendum. Ambrogiani soddisfatto

(ASI) “È stato un importante momento di partecipazione e confronto il convegno organizzato nei giorni scorsi dal comitato civico “Si può fare”, dal titolo “Prepariamoci al referendum – Il piacere e il ...

Marco Squarta(FDI-ECR) sull’immigrazione l’Europa finalmente cambia rotta.

(ASi) "Abbiamo portato a casa una vittoria vera in Europa sull’immigrazione. Una vittoria che cambia davvero le cose. In Parlamento Europeo, grazie al lavoro di Fratelli d’Italia ...

Solidarietà: anche quest’anno Safari Club International Italian Chapter dona 500 porzioni carne di selvaggina in memoria di don Pietro Sigurani

(ASI) Angelo Reali, che ha ereditato la missione di Don Pietro Sigurani, e Geronimo Cardia, rappresentante regionale, hanno accolto nella sede dell’associazione “Non ho né argento né oro” la ...

Elena Fruganti (Fratelli d’Italia): “Il Governo Meloni investe sui giovani: inaugurato il Centro di aggregazione del progetto DesTEENazione, un esempio del cambio di passo sulle politiche giovanili”

(ASI) Perugia. “Dal decreto Caivano per la riqualificazione sociale delle periferie, alle politiche di contrasto alle dipendenze, il Governo Meloni dimostra un significativo cambio di passo nell’attenzione ai giovani ...

Agroalimentare, Confeuro: “Ok rapporto Ismea ma non sottovalutare criticità”

(ASI) “Accogliamo con favore i risultati del Rapporto Ismea 2025, che restituisce un quadro complessivamente positivo per il nostro agroalimentare. I dati sul valore della produzione e sul contributo al PIL ...

L’energia visionaria di Anna Actis

(ASI) Tra arte, poesia e impegno culturale: il percorso di un’artista che unisce emozione, colore e ricerca interiore Anna Actis è una delle voci più originali dell’arte contemporanea ...

Caracas - Cuneo One Ways" l'autobiografia di Claudio Di Giammarco

(ASI) Chieti - Abbiamo intervistato Claudio Di Giammarco, autore del libro "Caracas - Cuneo One Ways",  nato a Caracas da una famiglia di origini italiane con padre abruzzese e ...

Il Sudan sull’orlo del baratro: la comunità internazionale fatica a modificare la traiettoria della guerra

(ASI) Mentre la guerra che devasta il Sudan dalla metà di aprile 2023 entra in una nuova fase di violenza, gli sforzi internazionali sembrano, per ora, incapaci di avvicinare i belligeranti ...

Bertoldi Alessandro: il 5 dicembre Il “Milton Friedman International Prize 2025” al Presidente Edmundo Gonzalez Urrutia

(ASI) L’Istituto Milton Friedman, Il Tempo e Students for Liberty annunciano ufficialmente la cerimonia di conferimento del Premio Internazionale Milton Friedman 2025 a Edmundo González Urrutia, Presidente eletto della ...

×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 113