(ASI) Gli estremisti islamici sunniti dell’ISIS hanno occupato la città strategica di Rutba tra Bagdad e la Giordania. Le forze irachene si sono intanto ritirate da tre altre città città dell'ovest oggetto di un'offensiva degli insorti sunniti: Al-Qaim, Rawa e Aana.
Fino ad ora, a quanto pare, i miliziani dell'ISIS stanno vincendo su tutti i fronti, mentre le forze governative appaiono incapaci di una qualsiasi resistenza e l'esercito si prepara a fronteggiare lârrivo delle milizie nella capitale Bagdad. Intanto, per frenare l’avanzata dell’Isis prosegue la chiamata alle armi della guida spirituale Ali Al Sistani e sotto questo aspetto aumenta il numero dei mussulmani sciiti che si offrono volontari per combatterei terroristi. Ma queste forze non bastano.
Difatti la situazione del fronte si è allargata e che attraverso conquiste dopo conquiste dei ribelli dell'ISIS anhce in Iraq si intenderebbe gettare le basi del futuro Stato Islamico dell’Iraq di Levante. Uno Stato islamico che nei progetto finale vorrebbe comprendere la Siria,l' Iraq per arrivare fino alla Giordania. Natualmente questa eventualità mette a rischio la stabilità della regione. Per cui la Repubblica Islamica dell'Iran che è un attore di primaria importanza in quel contesto non può rimanere a guardare il precipitare degli eventi. Anche perché sono a rischio i luoghi santi degli sciti che sono Najaf e Kerbala, a sud di Baghdad, e a Samarra, a nord della capitale.
Perciò, constata la fragilità militare e politica del governo di Al-Maliki cresce il ruolo dell’Iran. Anche perché va ricordato che l'Iraq è un Paese a maggioranza sciita. L'Iran è pronto ad intervenire, lo farà se richiesto dal premier Al Maliki, nel rispetto delle regole internazionali per difendere i luogi sacri degli sciti e i propri confini da un estremismo barbaro finanziato da alcune nazioni del golfo ma anche da alcuni Stati occidentali. Infatti, il Presidente iraniano Hassan Rohani chiede il cessate il fuoco ed accusa apertamente l’Arabia Saudita:“Stanno fnanziando i terroristi con i petrodollari. Ma li avvisa che questa poltica non paga perché presto o tardi si ritorcentrà contro loro stessi”. Mentre la Guida suprema Ali Khamenei è anche fortemente contrario ad ogni intervento militare in Iraq degli Usa.
Niger September - Agenzia Stampa Italia