(ASI) Dopo le auto dimissioni degli undici ministri Hezbollah per protestare contro l'operato del STL, il tribunale speciale per il Libano, che indaga sull'omicidio dell'ex Premier Rafiq Hariri e altre 22 persone, considerato inappropriato e strumentalizzato dalle potenze statunitensi e israeliane, è Saad Hariri, figlio della vittima e primo ministro uscente, a parlare.
" Non c'è alternativa al dialogo per riportare dignità ai libanesi" ha affermati Hariri durante l'incontro con il Presidente Suleiman, definendosi deciso a collaborare pienamente con le varie componenti politiche per la formazione di un nuovo governo per trovare una via d'uscita alla crisi che attanaglia il paese.
Intanto il prossimo lunedì, stando alle parole di Suleiman, si avvieranno le trattative per la formazione di un nuovo governo che secondo la Costituzione libanese, prevede un Presidente cristiano maronita, un primo Ministro sunnita e un Presidente parlamentare sciita.
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