"Il regime sionista - ha detto Rohani - e' una ferita inflitta da anni sul corpo del mondo musulmano che va mondata". Il discorso del neo presidente iraniano e' apparso in continuita' con quanto espresso dal presidente uscente, Mahmoud Ahmadinejad, il quale ha messo in guardia Israele dai pericoli che si starebbero addensando sulla sua testa. "Voglio informarvi - ha detto Ahmadinejad nel suo intervento alla festa annuale di Quds - e Dio me ne e' testimone, che una devastante tempesta sta per abbattersi su Israele per sradicare il sionismo". Parlando subito prima del suo successore Rohani, Ahmadinejad ha ribadito quanto detto piu' volte nei suoi otto anni alla presidenza dell'Iran, vale a dire che per Israele "non c'e' posto in questa regione". La tv nazionale ha mostrato le immagini dell'imponente raduno, durante il quale migliaia di persone sono sfilate scandendo slogan come "morte a Israele" e "morte all'America". I manifestanti hanno espresso anche la loro opposizione ai nuovi colloqui di pace tra israeliani e palestinesi. Dubbi sul nuovo tavolo di pace israelo-palestinese sono stati espressi anche da Rohani, alla vigilia del suo insediamento alla presidenza della Repubblica islamica. Il presidente eletto ha fatto immediatamente suo il principale slogan messo in piedi dopo la vittoria della rivoluzione islamica nel 1979, vale a dire che Israele rappresenta un corpo estraneo nella regione mediorientale, che va rimosso. E parlando espressamente dei colloqui di pace riavviati su impulso dell'amministrazione Usa, Rohani ha detto che i colloqui danno a Israele "una buona opportunita' di paludarsi da attore pacifico, laddove la sua natura continua a essere quella dell'aggressore".