(ASI) Dato per morto negli scorsi mesi dal Presidente ciadiano Idris Deby Itno, il djadista alegerino, Mokthar Belmokhtar, capofila del gruppo terroristico denominato“Les Signataires par le Sang” sembra essere ritornato vivo nell’ambiente terroristico rivendicando il 23 maggio 2013 un doppio attentato suicida. Un evento drammatico che non pone fine alle lunghe speculazioni riguardo alla sua vita.
Il portavoce del gruppo, Hassen Ould Khlil, ha dichiarato che è stato proprio Belmokhtar ad avere progettato i piani delle operazioni e contro le forze di élite francesi che garantiscono la sicurezza della società di impianti nucleari (Areva) e una base militare locale, situata a Agadez, nel Nord desertico del Niger.
« Lanceremo altri attacchi », ha minacciato di nuovo il gruppo terroristico. I loro obiettivi sono i francesi ed le truppe degli altri paesi coinvolti nella missione militare in corso in Mali.
Inoltre, il gruppo in un comunicato diffuso nei siti islamisti avverte le nazioni. che intendono partecipare militarmente in Mali di non correre il rischio di “gustare il sapore della morte”,
Anche il Movimento per l’unicità e la Jihad in Africa Occidentale (MUJAO), fazione terroristica estromessa dal Nord del Mali con l’intervento armato franco-africano, avrebbe partecipato a questa operazione. Secondo quanto riferito dallo stesso Hassen Ould all’azione hanno preso parte una decina di combattenti.
L’ex leader di Al-Qaida nel Magreb islamico (Aqmi), Mokthar Belmokhtar è nato in Algeria nel 1972. Nel dicembre lascia il 2012 il Movimento per dare vita al proprio gruppo Al-Mouthalimin altrimenti chiamati “firmatari col sangue”, un gruppo terroristico che opera nel Nord del Mali e della Mauritania.
Una delle sue azioni terroristiche più eclatanti è stata la sanguinosa presa degli ostaggi all’In Amenas, un sito di gas situato al Sud dell’Algeria, nel corso della quale sono rimaste uccise 38 persone.
Mentre l’attentato nel Niger ha fatto una ventina di morti. Le forze militari francesi sono intervenute venerdì presto la mattina a Agadez. Almeno 10 jihadisti sono rimasti uccisi durante l’operazione, secondo una fonte del Ciad.
Il Presidente francese François Hollande ha considerato l’assalto come un’ulteriore prova della necessità di intervenire militarmente nel Continente africano per sostenere la lotta contro il terrorismo.
Dal canto suo, il Presidente del Niger, Mahamadou Issoufou ha puntato il dito verso la Libia. “ Gli aggressori, in base a tutte le informazioni raccolte, sono venuti dal Sud della Libia”.
Issoufou ha fatto questa analisi prima della caduta del regime di Gheddafi: “ Avevo già previsto dall’inizio della crisi libica (…) la necessità di evitare le soluzioni peggiori del male precedente…”
“Oggi la situazione è molto difficile, le autorità libiche stanno facendo del loro meglio per controllarla, ma il fatto è che la Libia continua ad essere una fonte di destabilizzazione per il paesi del Sahel sta allarmando le nazioni della regione”.
Commento:
L’attentato estremistico rivendicato dal gruppo islamista Al-Mouthalimin lascia intravedere qualche dubbio sulla morte e sulla reale esistenza di Mokthar Belmokhtar. In altri termini, è morto o non è morto ? Chi ha perpetrato l’atto terroristico in Niger?
Milandou Neftali Herbert - Agenzia Stampa Italia