L'opposizione continua a destabilizzare le istituzioni
(ASI) Ancora una volta, l'opposizione liberaldemocratica, "arancione" e filo-atlantica ucraina, sconfitta alle elezioni lo scorso Marzo, dà un riprovevole esempio di teppismo e violenza, che, dopo i disordini di piazza e i fumogeni in Parlamento, dimostra nuovamente
di non avere alcuna intenzione di accettare la democrazia e la legalità, e di voler mettere a repentaglio la stabilità politica del Paese, in un momento molto critico come questo.
Il Governo salito in carica ad Aprile, aveva riallacciato i rapporti con Mosca, risolvendo diverse diatribe legate alle tratte del gas stanziate tra Russia ed Unione Europea e concedendo all'Esercito della Federazione Russa la storica base militare del Porto di Sebastopoli, sul Mar Nero, con un accordo prorogato fino al 2047. Questa volta, invece, si discuteva del caso di Yulia Timoshenko, leader del movimento "arancione", che nel 2004 spinse al trionfo elettorale l'esponente filo-occidentale, Viktor Yushenko, accusata di abuso in atti d'ufficio. Cinque esponenti dell'opposizione sono finiti in ospedale e pare che potrebbero essere messi sotto inchiesta per i gravi disordini causati.
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