Lo scorso 2 gennaio l’ufficio stampa del ministero della difesa russo ha infatti annunciato che a fine mese unità delle quattro flotte di Mosca, Artico, Pacifico, mar Nero e Baltico, condurranno delle apposite esercitazioni nel Mediterraneo e nel mar Nero.
Nelle intenzioni di Mosca queste manovre navali militari saranno funzionali a rendere migliore l’interoperabilità di queste flotte specie in teatri diversi da quelli dove operano normalmente e, soprattutto, lontani dalle loro basi di riferimento.
Il Cremlino starebbe anche ventilando la possibilità di svolgere simulazioni di sbarco di mezzi anfibi lungo le coste del Caucaso settentrionale, come a sottolineare la dimensione puramente “domestica” dell’operazione.
Per prepararsi a queste operazioni le unità da guerra della flotta del mar Nero guidate dall’incrociatore Moskva hanno fatto rifornimento nel porto cipriota di Larnaka e sono partite per l’area dove si svolgeranno le operazioni. Saranno raggiunte da due navi della flotta del Baltico e dalla fregata Severomorsk. Quest’ultima si dirigerà poi verso il golfo di Aden, dove parteciperà a manovre anti-pirateria.
Onde evitare polemiche e inimicarsi troppo l’opinione pubblica occidentale le navi russe eviteranno di fare scalo nella base russa di Tartus in Siria.
Da segnalare inoltre che la fregata Severomorsk addirittura visiterà un centro di addestramento della Nato nel porto greco di Suda. Le manovre di Mosca sono un segnale chiaro: l’invio della flotta ribadisce che la Russia non intende rinunciare ai suoi interessi politici, strategici ed economici nella regione del mediterraneo orientale.
Il nuovo anno in Russia si è aperto con una grande attività della flotta navale, visto che pochi giorni fa c’è stata anche l’entrata in servizio del sottomarino di quarta generazione Yuri Dolgoruky, un mezzo che può lanciare fino a 16 missili intercontinentali Bulava, ciascuno dei quali dotato di ben 10 testate nucleari. Altri tre sottomarini con caratteristiche identiche sono attualmente in costruzione e dovrebbero entrare in servizio da qui a quattro anni.
Il 6 gennaio scorso, il ministero della difesa ha anche annunciato che le forze navali russe riceveranno 80 navi ausiliari di vario tipo entro il 2016. Il potenziamento della flotta russa rientra nel piano di ammodernamento delle forze armate del paese, per il quale Mosca investirà 660 miliardi di dollari entro il 2020.
Fabrizio Di Ernesto – Agenzia Stampa Italia
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