(ASI) Per il ministro degli esteri israeliano sarebbe prossima una grande sollevazione degli oppositori al governo iraniano in carica. Ancora una volta l'intraprendente e funambolico uomo politico israeliano interferisce in questioni che riguardano Paesi sovrani, nel più assoluto silenzio dell'Occidente e senza critiche da parte dell'Onu.
Questa volta nel mirino c'è la Repubblica Islamica dell'Iran, che come noto è la maggiore forza di contrasto della politica espansionistica d'Israele e degli Usa nel Vicino Oriente, oltre che il maggior sostenitore dei diritti dei Palestinesi.
Di recente, la Russia ha preso provvedimenti drastici contro le organizzazioni non governative (Ong) che sono per lo più straniere e finanziate dalle fondazioni internazionali.
Tra queste primeggia l' Open Society del finanziere israelo-ungaro-statunitense George Soros (nella foto), ispiratrice e finanziatrice di numerosi movimenti destabilizzatori di governi. Anche in Iran operano da tempo numerose Ong che purtroppo solo nominalmente si occupano di attività umanitarie.
Ciò nonostante la loro azione sovversiva è stata finora abbastanza tollerata dal governo iraniano. Sarà così anche in futuro? E' difficile prevederlo, vista la piega degli avvenimenti, il crescente interesse degli Usa ed alleati alla dissoluzione dello Stato islamico iraniano senza un'impegno militare diretto. Un ulteriore segnale viene dalla recente legittimazione del movimento terroristico dei Mujahidin responsabili di attentati che hanno causato la morte di numerosi civili iraniani. In sostanza è molto più facile finanziare una rivolta interna dall'esterno senza il rischio di ripetere gli errori fatali compiuti nel Vietnam e recemente in Afghanistan, dove si sta assistendo ad una debacle della “coalizione dei volenterosi” guidata dagli USA.
Giulio Attardi – Agenzia Stampa Italia
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