(ASI) Riceviamo e pubblichiamo - Il calcio è la passione delle passioni, lo sport che più di tutti ha saputo unire cuori e muscoli alla scopo di competere e far sognare. Il settore giovanile, poi, è e resta la fucina per antonomasia dei campioni di domani, guidati da tecnici in grado di evidenziarne l’estro, ma anche di capirne esigenze e criticità.
“Per le giovani promesse del calcio locale si fa ancora troppo poco - ha esordito Mister Salvatore Tarantino, CT in quota alla Mariglianese juniores nazionale - considerando che stiamo parlando di possibili campioni di domani. Il problema è e resta credere in un progetto e portarlo avanti senza doversi fermare al primo ostacolo, nella consapevolezza che la nuova generazione è maggiormente coesa e crede fortemente nelle proprie possibilità; sta a noi evidenziarle e promuoverle al meglio”. Il giovane tecnico ha poi continuato: “Sono girate immagini sul settore giovanile del Napoli presente a Castelvolturno, ragazzi talentuosi che sono andati ad osservare e confrontarsi con i giocatori ed il tecnico della prima squadra. Personalmente ho trovato belle e profonde le parole di Mister Spalletti che ha poi incontrato i giovani sottolineando l’importanza di questo sport”.
Tarantino ha poi evidenziato: “Queste belle immagini sono purtroppo transitorie, visto che non esiste una sola struttura che possa tenere insieme le giovanili con la prima squadra nel lavoro quotidiano, cosa fondamentale per inculcare ai giovani il senso della fatica, del coraggio e dell’ambizione. Più volte il presidente De Lurentiis ha sottolineato l'importanza dei giovani e la loro forza, ma purtroppo poi si è sempre usciti dai confini nazionali per cercare i campioni, e non si è creduto nel bacino locale, investendo e dando credito a tanti ragazzi con capacità e voglia di fare”. Tarantino si è poi soffermato sullo status quo del settore giovani: “Nonostante il buon lavoro dei responsabili del settore giovanile napoletano bisognerebbe destinare più tempo e risorse a monitorare ed evidenziare quelle che sono le cosiddette ‘primule’ del calcio locale.
Mai succede una cosa del genere, e mai i ragazzi dotati d’estro calcistico, potranno essere notati e quindi destinati nelle massime competizioni”. Tarantino ha poi concluso: “Sono un allenatore che è nato con i giovani e conosco e capisco i problemi e le criticità che si possono riscontrare soprattutto in questa area geografica, ma credo fortemente che ci siano più vantaggi nel puntare alla costruzione di una squadra fondata sul senso di appartenenza come principio base e poi perseguire un idea di calcio chiara e identificativa, fatta di talento e professionalità. Viceversa i nostri giovani non avranno mai spazio ed i talenti continueranno a cercarsi fuori dai confini nazionali”.
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