(ASI) Cara Elisabetta Gardini, affermi di abbandonare il partito Forza Italia a causa della "chiusura" dimostrata da alcuni uomini di fiducia del Presidente, i quali hanno creato un muro che non consente a nessuno di poterlo avvicinare, nonché a causa della linea politica adottata dagli stessi che, alla stregua di un' eutanasia lenta ed indolore, farà morire il partito ed annullerà, conseguentemente, tutto ciò che finora è stato fatto. Sono motivi senz'altro condivisibili, tuttavia, non può essere il comportamento tenuto dai collaboratori di fiducia di Berlusconi il vero motivo del "fuggi fuggi" di tanti esponenti di Forza Italia, alcuni dei quali sono entrati a far parte della Lega, altri sono entrati in Fratelli d'Italia"ed altri, infine, si prefiggono di fondare nuovi partiti (vedi Toti). E' discutibile - a mio avviso - dire: "Grazie Berlusconi per quello che mi hai dato, ma ora vado via. Forza Italia non mi rappresenta più!". A quel che pare non si tratta precisamente di andar via dalla scena politica, in quanto basta bussare ai dirimpettai Matteo Salvini e Giorgia Meloni ed eccoci di nuovo in pista. Mi chiedo, invece, molto semplicemente, se non si tratta della paura di non avere più una sedia in Parlamento. Ciò testimonierebbe che non esiste nessun rispetto per le ideologie, per le persone e per la stessa vita politica. La strategia a cui si ricorre è quella di attribuire la responsabilità ad altri della propria fuga dal partito, nonostante vi siano ragioni da vendere per rimanere al suo interno. Per quel che mi riguarda ritengo che sia attestazione di lealtà rimanere nel partito e, con forza, ,affermare le proprie posizioni. Mi chiedo dove è finito l'orgoglio, dove è finita la passione politica. Berlusconi, ogni giorno, assiste alla defezione, non certamente indolore, di tante persone alle quali ha dato molto, rendendole ricche e celebri. C'è da chiedersi se non sarebbe il caso, anziché fuggire, di restare e combattere, soprattutto in questo momento in cui il Presidente Berlusconi ha bisogno di coesione e condivisione. Cosa dire, pertanto, di tutti coloro che lo hanno abbandonato ed ora militano in altri partiti, dimentichi di Forza Italia e dello stesso Berlusconi, il quale li ha molto stimati e gratificati, a tal punto da non esserci stato spazio per altri i quali volevano contribuire a far crescere "Forza Italia". La politica - ahimè - vive di tali tradimenti e non mi sorprende né la tua scelta, né quella di chi, come te, è salito su un altro "carro". Quello dei nuovi vincenti?
Biagio Maimone
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