(ASI) La vita di Berlusconi continua ad essere legata ad interminabili vicende giudiziarie, molto spesso collegate a fatti che si potrebbero etichettare come “Dolce Vita” o come “Soap Opera”.
Fa sorridere la messa in discussione del tipo di vita sentimentale che il leader di “Forza Italia” predilige, o meglio possa aver prediletto negli anni ruggenti della sua giovinezza, in un mondo in cui è stato legalizzato il divorzio , sono state legalizzate le unioni civili e vige una vita sentimentale non regolamentata da schemi moralistici.
Si tratta per quanto riguarda Berlusconi di sfruttamento della prostituzione o semplicemente di un modo un po’ frivolo di vivere la propria vita intima?
E qui entra in gioco il moralismo di alcuni e quella curiosità un po’ libidinosa di chi spia attraverso il buco della serratura.
Ricordo che, ai tempi del liceo, si inneggiava alla libertà sessuale da parte della sinistra storica, ovviamente libertà che non infrangesse le regole dell’oltraggio al pudore, ossia delle leggi morali. Ed, allora, da che pulpito viene la predica?
Quanti amori una persona ha può costituire un fatto da sottoporre a condanna giudiziaria?
Inoltre, un gentlemen, molto danoroso, è ben lieto di fare regali alle donne che lo amano o lo hanno amato.
Avere tante donne forse non è pedagogico per una società orientata alla morale monogamica.
Ma può definirsi reato?
Sorge spontanea una domanda: “Non è stata, forse, la discesa in campo di Silvio Berlusconi come attivista politico a creare paure nella sua storica controparte? Non ci siamo meravigliati quando abbiamo letto sui giornali l’apertura di un altro caso giudiziario per Silvio Berlusconi , dai toni frivoli, propri del “Café Chantant”. Non vi è dubbio che sia diventata una lunga storia, scialba e noiosa, che non suscita l’interesse di nessuno.
C'è da chidersi , a questo punto, come mai la Magistratura non orienta il proprio agire in azioni che si prefiggano di debellare la malavita e la violenza , ancora troppa , che insidia la vita dei cittadini?
Biagio Maimone
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