Smog – Circoli Ambiente: "Targhe alterne misura ridicola, servono interventi strutturali"

(ASI) « Ancora una volta l'Italia si contraddistingue per l'attuazione di misure inadeguate in risposta a problematiche ambientali analizzate con spaventosa miopia.

Mentre a fine novembre l'Agenzia Europea per l'Ambiente ha pubblicato un rapporto in cui il nostro Paese sarebbe detentore del funesto record di morti premature dovute all'inquinamento atmosferico, i media erano concentrati a seguire ciò che accadeva a Parigi, in una Conferenza in cui si elargivano miliardi di dollari per ridurre le emissioni di CO2 ed i Capi di Stato festeggiavano in maniera quasi sguaiata un accordo programmatico -privo di riferimenti a strumenti e sanzioni, quindi pressoché inutile- come se avessero sconfitto il terrorismo o la fame nel Mondo. Oggi arriva la soluzione delle soluzioni: la circolazione a targhe alterne durante le festività natalizie, misura ridicola che consente di ottenere benefici minimi a fronte di un enorme disagio per la cittadinanza e che contribuisce ad acuire la crisi dei consumi, che sembravano registrare una timida ripresa. Ovviamente noi riteniamo assolutamente necessario ridurre le emissioni inquinanti, le cui principali fonti sono innanzitutto il traffico veicolare, poi l'utilizzo industriale, compresa la produzione di energia, ed il riscaldamento domestico, ma con misure serie, definitive e risolutive ». È il commento di Alfonso Fimiani, Presidente dei Circoli dell'Ambiente, che continua: « Serve avviare interventi strutturali ed ancora una volta la soluzione va ritrovata nella reale introduzione in Italia della fiscalità ecologica: nel DDL Green Economy ne abbiamo ritrovato solo una timida traccia, ma oggi più che mai è necessario prevedere importanti agevolazioni fiscali per chiunque utilizzi fonti meno inquinanti, come avviene nel Nord Europa ed in particolare in Norvegia, Paese che, pur essendo il primo produttore di petrolio dell'Europa occidentale, pratica il più alto prezzo per benzina e diesel. Appare evidente che misure come l'aumento dell'IVA sul pellet -che ne ha frenato i consumi portando un extra-gettito insignificante- sono in assoluta controtendenza con i pubblici proclami che provengono dal Governo: nonostante i buoni propositi espressi e non concretizzati, nella Legge di Stabilità non vi è l'auspicata riduzione. Per la produzione di energia, appare ancora una volta evidente la necessità di riaprire il discorso relativo alla reintroduzione del nucleare, fonte che non produce emissioni atmosferiche inquinanti e consentirebbe di abbattere i costi praticati al consumatore finale. In relazione al trasporto » conclude « vanno compiuti gli sforzi maggiori: dopo il Lussemburgo e Malta, il nostro è il Paese europeo con il più alto numero di automobili per abitante e se guardiamo ai costi vivi, il dato potrebbe apparire assolutamente incomprensibile. La risposta è semplice: lo stato dei nostri trasporti pubblici è in troppe realtà penoso se non imbarazzante e l'automobile privata, seppur terribilmente costosa, è una necessità a cui non si può rinunciare. Dunque a chi ci governa, evidentemente abituato all'auto blu ed all'aereo di stato più che alla metropolitana ed al tram, andrebbe suggerito che se solo avesse la possibilità di muoversi agevolmente in autobus e treno, l'italiano rinuncerebbe volentieri a pagare bollo, premio assicurativo, accise sui carburanti e quant'altro ».

CIRCOLI AMBIENTE

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