(ASI) - L’intelligenza artificiale, sta cambiando in maniera sistematica l’approccio alla produttività di alcuni settori lavorativi moderni, tanto che alcune aziende stanno riconsiderando al rialzo i budget da destinare agli investimenti sui servizi AI, sia per quanto riguarda l’acquisto di servizi a pagamento sia per quanto concerne le attività di formazione del proprio personale.
L’intelligenza artificiale iè diventata parte integrante di molti settori lavorativi e il suo impatto è stato più profondo di quanto in realtà si potesse pensare. L’AI viene quotidianamente applicata a settori come la sanità, il marketing, la logistica, negli investimenti economici e finanziari, ma anche nell’istruzione, nella formazione, nel recruitment, nell’analisi dati e infine nell'arte e nella creatività. Le applicazioni AI infatti, aiutano a migliorare l’efficienza e la produttività, riducendo determinate tempistiche operative e automatizzando quei compiti ripetitivi e spesso alienanti, che solitamente vengono svolti dall’intelletto umano. Di contro, ogni modello generativo AI, è spesso sotto i riflettori a causa dell’utilizzo dei dati con cui viene addestrato: che siano testi oppure immagini, l’utilizzo non autorizzato di materiale coperto da diritto d’autore è il principale problema etico delle AI, che è ancora adesso allo studio dei legislatori di tutto il mondo. Un altro potenziale rischio è legato alla privacy dei dati raccolti dai modelli, che anche in questo caso potrebbero essere non autorizzati. Infine va anche considerato l’aspetto che riguarda la sostituzione del lavoro umano, che potrebbe portare a disoccupazione e riconversioni forzate.
Analizzando le principali forme di intelligenze artificiali, che trovano maggiore interesse da parte del mondo del lavoro, troviamo quelle testuali come ChatGPT della OpenAI, che si presenta con elevate capacità linguistiche disponibili in diverse lingue. ChatGPT è in grado di completare egregiamente attività legate al servizio di assistenza clienti, al copywriting, all’analisi statistica di dati, ma anche alla creazione di codice di programmazione e perfino alla produzione di materiale formativo. Nel mondo del web si stanno velocemente affermando assistenti virtuali come Copilot di Microsoft e Gemini di Gemini, sempre più preponderanti e propositivi durante le ricerche. Queste due godono di enormi integrazioni con i relativi ambienti proprietari Microsoft e Google, ma la loro qualità delle risposte, non è ancora paragonabile all’altezza di ChatGPT. Altri interessanti modelli generativi AI, sono quelli che riguardano la generazione di immagini a partire da prompt testuali. In campi come il design, la pubblicità, l’editoria e i social media, le immagini create dalla AI permettono di abbattere enormemente costi e tempi di elaborazione, fornendo risultati dall’elevata qualità visiva. Anche in questo caso l’etica relativa a possibili usi impropri, (come plagi o deepfake) e lo sfruttamento della proprietà intellettuale dell’immagine generata, pone domande importanti sugli sviluppi futuri di questi modelli generativi. Le AI sono ormai diventate materia quotidiana per i lavori moderni e la sfida per il futuro, riguarderà soprattutto la loro gestione etica, attraverso una regolamentazione che sia in grado di creare e mantenere l’equilibrio tra innovazione e responsabilità.
Carlo Armanni - Agenzia Stampa Italia