Perché non condivido le idee di Magdi Allam

(ASI) Caro direttore, leggo la lettera del sig. Alessandro Mezzano e rilevo, come immaginavo, il dannoso effetto conseguito dall'attività di Cristiano M.A. mediante la sua politica del discredito operata contro l'Islam.

Innanzitutto desideravo far sapere al gentile lettore replicante alla mia lettera che ha centrato proprio l'aspetto dal quale trae ispirazione l'irrazionale argomentazione di Cristiano M.A.: gli scritti coranici.

Qualche anno fa leggevo il Corano, così come altri testi religiosi per pura curiosità, diciamo, antropologica e, ripetitività a parte, ne concludevo che se dovessimo condannare una religione in base ai contenuti violenti e macabri dei suoi testi purtroppo non se ne salverebbe una.

Non vorrei pertanto deludere il sig. Mezzano per non sentirmi illuminato dalle citazioni contenute nella sua lettera dal momento che nel Corano, non sono soltanto una misera decina i versetti in cui i miscredenti vengono condannati, bensì alcune centinaia... Poi c'è la Sunna... Non li ho citati perché replicavo proprio a chi nel suo libro in maniera strumentale lo ha fatto ampiamente. Sarà soddisfatto di cotanta affermazione che sembri corroborare l'idea di una religione violenta e ostile da ascriversi all'Islam, il sig. Mezzano, ma in realtà le cose stanno in maniera diversa dal momento che ogni religione sostiene l'esclusione e la conseguente condanna di chiunque non rientri a farne parte, e anche quelle che non le comprendono in maniera così esplicita, di fatto hanno applicato e applicano la medesima sentenza in tal senso, così come il cattolicesimo.

Basti leggere la Sacra Bibbia, intorno alle vicende del “popolo eletto”(già connotato normativo non poteva risultare più discriminatorio per tutti gli altri) le cui numerose stragi al confronto farebbero impallidire le rappresaglie e le scaramucce citate nel Corano e un eccidio di quasi un migliaio di ebrei... Non a caso il dt. Mauro Biglino, profondo conoscitore dei Testi Sacri, già traduttore dall'ebraico e dal greco antichi per le Edizioni Paoline, alla conferenza tenuta alla Sala dei Notari a Perugia, celebrava Yavhè(o Elhoim che dir si voglia) quale più grande antisemita dell'umanità intera!

Colgo l'occasione per fare una domanda: dovremmo sentirci più tranquilli se nel Corano trovassimo esclusivamente messaggi di pace, bontà e non violenza, come nel Vangelo? ...eppure, può vedere chiunque, prendendo in mano qualche libro di storia, come l'interpretazione esegetica e teologica non abbia fatto differenza alcuna, in certi casi, tra bene e male, quando si è trattato d'interesse. Se infatti facessimo una stima ipotetica sui massacri, gli stermini e le violenze, compiuti in nome dell'Agnello di Dio, così come lo conosciamo dai tasti di San Paolo e degli evangelisti si stenterebbe a crederlo ma ancora una volta vedremmo le scaramucce e rappresaglie descritte nel Corano, dottamente riportate nel libro di Cristiano M.A., impallidire di fronte agli efferati esempi di crudeltà delle Crociate, dell'Inquisizione, delle guerre tra Paesi cattolici ecc.

Il Corano quindi è così crudo e brutale per chi ha l'unica volontà strumentale di volerne evidenziare soltanto l'aspetto violento e per fini che al pubblico, evidentemente, non è dato sapere, tralasciando invece il significato fondante e tradizionale determinato dalla necessità della distinzione di un popolo non ancora unito e coeso quando il libro veniva scritto: gli scontri raccontati tra fazioni opposte(famiglie, clan, tribù) sono esemplari di un antico e caotico ordine sociale, precedente a quello ordinatore dell'Islam, totalmente differente dal nostro e le cui condanne ai miscredenti, nella loro veste discriminatoria contro ebrei, cristiani e zoroastriani, hanno la funzione di unificare i numerosi gruppi di nomadi e sedentari accomunati da costumi e tradizioni simili tra loro, ma perennemente in astio. Decontestualizzando, come fa Cristiano M.A., la natura della discriminazione religiosa contenuta nel Corano, si fraintende il suo significato facendo apparire inconcepibile e psicotico l'atteggiamento del musulmano descritto.

A questo dunque mira il libro di Cristiano M.A.: demonizzare l'Islam e di conseguenza gli islamici e terrorizzare un pubblico occidentale insufficientemente consapevole della struttura di una religione e informato soltanto mediante una pseudo-autorità pervenuta da una conversione religiosa che gliene conferirebbe la legittimità per farlo. Non è l'unico...

L'effetto della pseudo-analisi fornita da Cristiano M.A. è per cui quello di fuorviare il fruitore dell'informazione dalla comprensione oggettiva del fenomeno, il quale assimilando dati appositamente decontestualizzati e dal significato distorto sarà sottomesso alla volontà di chiunque additerà l'Islam quale futuro responsabile di qualsiasi atto terroristico.

Se crediamo che l'indottrinamento ideologico sia imputabile soltanto a popolazioni “barbare”, come magari quelle arabe, suggerirebbe forse Cristiano M.A., e non anche a noi, virtuosi emancipati e gaudenti dei diritti civili raggiunti, c'illuderemo sempre di essere noi il bene e tutti gli altri il male, alla maniera di una credenza religiosa.

“L'Islam è la radice del male”, questa frase è riportata nel suo libro svariate volte, ma se trovassimo un libello riportante diciture simili in funzione anticristiana, non saremmo forse convinti di trovarci di fronte ad un banale esempio di Indottrinamento ideologico, o per usare un termine caro a Cristiano M.A., di “lavaggio del cervello”? Quindi sotto quale altra categoria si potrebbe annoverare il libro di Cristiano M.A. se non questa?!

Vorrei fare un altro esempio di discriminazione religioso-normativa questa volta dal Talmud, il testo divenuto regolamentare per l'ebraismo della diaspora seguita dalla distruzione del Tempio del 70 d.C.. I precetti sono stati tradotti da Mons. Pranaitis morto assassinato in ossequio all'esecuzione di uno di questi che intima la condanna a morte per chiunque si addentri negli studi dei testi Talmudici:

 

NESSUNA FESTA, NON IMPORTA QUANTO SOLENNE, PUO' IMPEDIRE LA DECAPITAZIONE DI UN CRISTIANO

Nel Pesachim (49b) si legge:

"Il rabbino Eliezer disse: E' permesso tagliare la testa di un 'idiota' (uno degli abitanti della terra) nella festa della Riconciliazione quando cade in giorno di Sabato. I suoi discepoli gli dissero: rabbino, dovresti piuttosto dire sacrificare. Ma egli rispose: Niente affatto, è infatti necessario pregare mentre si sacrifica, e non c'è bisogno di pregare quando si decapita qualcuno."

GLI EBREI NON DEVONO MAI CESSARE DI STERMINARE I GOIM; NON DEVONO MAI LASCIARLI IN PACE E NON DEVONO MAI SOTTOMETTERSI A LORO.

Nello Hilkhoth Akum (X,1) si legge:

"Non mangiate con gli idolatri, non permettete loro di adorare i loro idoli; è infatti scritto: Non stabilite contratti con loro, non mostrate loro misericordia (Deuter. cap. 7, 2). O li distogliete dai loro idoli o li uccidete."

Il rabbino David Kimchi scrive come segue nell'Obadiam:
"Ciò che i Profeti predissero sulla distruzione di Edom negli ultimi giorni lo riferivano a Roma, come spiega Isaia (ch.34,1): Avvicinatevi, o nazioni, ed ascoltate... Quando Roma sarà distrutta, Israele sarà redenta."

Anche il rabbino Abraham dice la stessa cosa nel suo libro Tseror Hammor, sezione Schoftim:
"Non appena Roma sarà stata distrutta, noi saremo redenti."

Nello Zohar (I,25a) si legge:

"I Popoli della Terra sono idolatri, e su di loro è stato scritto: Che siano spazzati via dalla faccia della terra: Distruggete la memoria degli Amalechiti. Essi sono ancora con noi in questa Quarta Cattività, cioè, i Principi (di Roma) .... che, in realtà, sono amalechiti."

 

 ..per brevità non li riporto tutti, di seguito indico il testo intero:

http://apologetica.altervista.org/talmud_precetti_riguardanti_cristiani.htm

 

Ci tengo a chiarire inoltre di non essere interessato alla difesa di alcuna religione o ideologia in particolare, di non aver mai detto che alcuna religione sia buona o cattiva, tanto meno l'Islam, e di non aver condannato in nessun modo Cristiano M.A. per il quale mi limito a non condividere le idee e ad inquadrale nel posto che meritano, cioè propaganda di bassa lega.

Saluti

Massimiliano D'Amico

 

Precedenti lettere in redazione:

Mezzano risponde a D'Amico

http://www.agenziastampaitalia.it/lettere-in-redazione/28024-dibatiti-islam-le-tesi-di-magdi-allam

D'Amico scrive di Magdi Allam

http://www.agenziastampaitalia.it/lettere-in-redazione/27970-perche-non-condivido-le-tesi-di-cristiano-magdi-allam

 

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