(ASI) Un accorato appello a migliorare la comunicazione, attraverso un monitoraggio del linguaggio dei mass media, per non alimentare ulteriore intolleranza, diffidenza e discriminazione da parte dei lettori: il brutale omicidio avvenuto a Roma nel quartiere
San Lorenzo ha fatto emergere l'uso di una terminologia non corretta da parte di alcuni giornalisti di cronaca nera: Mario Marco Canale, presidente dell'Associazione Nazionale ANDDOS e l'ex deputato Franco Grillini, presidente di Gaynet, invitano gli organi di stampa a superare pregiudizi e stereotipi di cui spesso, anche in buona fede, non tengono conto. Eliminando la caratterizzazione delle espressioni “ambienti omosessuali”, “frequentazioni o giri gay”, “amicizie particolari”, ancora presenti soprattutto nelle testate nazionali e locali, evitando anche l'uso delle virgolette che spesso intendono attribuire perfino un senso ironico alle parole che racchiudono.
“L’omicidio del 49enne tedesco avvenuto a Roma ci lascia indignati e pieni di rabbia - recita il comunicato congiunto ANDDOS e GAYNET - non sappiamo ancora il movente né tantomeno l’orientamento sessuale della vittima, tuttavia, i media hanno più volte parlato di indagini nel “mondo omosessuale” e “negli ambienti gay”. Non possiamo che esprimere la nostra più profonda indignazione per questo uso del linguaggio giornalistico, che alimenta, anche se molto spesso in buona fede, lo stigma sociale verso quello che da molti viene ancora oggi considerato un mondo “perverso” e “criminale”. Qualora dovesse essere confermato si tratti di un crimine a sfondo omofobo, emergerebbe chiaramente unproblema di sicurezza molto grave sul quale siamo pronti a stabilire nuove sinergie con le forze dell’ordine. A prescindere dalla reale natura del crimine, tuttavia, è necessario comprendere che se ancora oggi un padre di famiglia rifiuta e picchia il proprio figlio o la propria figlia, ciò accade in larga misura proprio per questo genere di pregiudizio dilagante nel senso comune. Bisogna in tal senso intervenire in maniera sistematica nel mondo della formazione e auspichiamo una sempre più intensa collaborazione tra Ordine dei Giornalisti, Federazione Nazionale della Stampa e associazioni LGBTI”.
Marco Tosarello
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