(ASI) La "treccia" simbolo di unione ed amicizia contro le discriminazioni. Per educare alle diversità si può partire anche da un prodotto caseario, come la treccia, espressione nella lavorazione dell'unione tra più persone: l'azienda Cuomo ha partecipato, insieme all'Associazione Nazionale ANDDOS, ad un evento sportivo contro le discriminazioni con questo simbolo di integrazione.
"La treccia è un simbolo di unione e quindi simbolicamente di amicizia – spiega Giovanna Cuomo – è questo il messaggio che abbiamo voluto portare anche in un evento sportivo. Lo sport, come la scuola e la famiglia, rappresenta uno dei luoghi dove si sviluppano identità ed affettività, deve pertanto saper guidare gli individui in un percorso finalizzato a far comprendere il valore delle diversità. Creare i presupposti per lo sviluppo di una cultura dell'accoglienza".
Oggigiorno una delle sfide più difficili da affrontare è proprio quella di includere caratteristiche di ognuno in un disegno collettivo condiviso senza pregiudizi.
"Dobbiamo tutti educare alle differenze in ogni ambito sociale, insegnando a considerare il diverso non come un pericolo ma semmai come una risorsa per la propria crescita. Dimostrare, quindi, che le diversità, ritenute erroneamente un limite o un difetto, possono invece produrre un complessivo arricchimento. Rapportandosi con gli altri senza opinioni preconcette, stereotipi e pregiudizi. Occorre creare le condizioni per consolidare una coscienza civile di accoglienza e rispetto per fare in modo che tutti gli individui possano sentirsi parte integrante della stessa comunità".
Come realizzare allora questo salto di qualità nella coscienza culturale, morale e sociale del nostro Paese?
"Attraverso l'assunzione dei valori dell'accoglienza e della solidarietà: la missione educativa è proprio quella di insegnare ai giovani di rispettare gli altri e ad essere solidali, senza avere atteggiamenti di diffidenza, di rifiuto, di discriminazione, di intolleranza, di conflitto verso chi ha caratteristiche ed identità diverse dalle nostre. Essere attenti ai diritti delle persone ed alle diversità è un segno di civiltà. Ed il primo passo dell'accoglienza è quello di ascoltare gli altri: per essere accoglienti, infatti, bisogna saper fare spazio agli altri. Perché diversità ed inclusione sociale possono solo che risvegliare sentimenti di umanità in questa società a volte troppo fredda e cinica. La differenza è quindi un attribuzione di valore in una reciproca conoscenza. La diversità, intesa come un diritto, può essere solo che una componente dell'uguaglianza".
Marco Tosarello
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