(ASI) Torino - Venerdì 25 aprile 2014 alle ore 11.00, in via Donati 29 a Torino, il "Comitato per le libertà Edgardo Sogno" e "L'Unione Monarchica Italiana" celebreranno la ricorrenza della Liberazione con la deposizione di una corona di alloro dinnanzi la casa natale del partigiano, M.o.v.m. Edgardo Sogno.
Subito dopo l'armistizio, in vista dell'inevitabile lotta, Sogno nascose le armi del 91° Rgt Fanteria nella cantina della sua casa in via Donati trasportandovi, con un autocarro di fortuna, ben trecento fucili, oltre a diverse mitragliatrici, tutto coraggiosamente prelevato in piazza d'Armi. Il pericoloso
arsenale rimase lì occultato per tutto il conflitto e le SS, giunte a perquisire la residenza di "Franchi", non lo trovarono, anche grazie al coraggio eroico del custode, Carlo Capra, che nemmeno dopo un feroce pestaggio rivelò il segreto. Andarono però perdute le carte del primo comitato resistenziale piemontese (gli "eroi del Martinetto" guidati dal celeberrimo generale
Perotti) cosa che addolorò moltissimo Edgardo Sogno. In questa ricorrenza, il "Comitato Edgardo Sogno" e "L'Unione Monarchica Italiana", oltre ad onorare la memoria del Comandante Franchi, intendono ricordare anche il custode Carlo Capra che, a rischio della sua stessa vita, evitò che i tedeschi si impadronissero di armi che sarebbero poi state usate contro gli italiani.
Gli organizzatori, in considerazione dell'importanza storica della casa di Via Donati 29, segnalano
l'opportunità che la stessa venga inserita nel percorso museale diffuso del Museo della Resistenza.
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Edgardo Sogno (1915-2000) rappresentò una figura straordinaria nella nostra storia nazionale. Patriota,
diplomatico, liberale, monarchico, Ufficiale di cavalleria e combattente. Prese parte alla Guerra Civile in
Spagna, alla Seconda Guerra Mondiale e, soprattutto, alla guerra di Liberazione come partigiano monarchico e liberale a capo dell'Organizzazione Franchi, in diretto contatto con le autorità militari angloamericane. Fu proprio durante quel periodo che, con altri combattenti della "Franchi", tentò di liberare, in uniforme delle SS, il politico Ferruccio Parri che si trovava prigioniero dei tedeschi. Decorato di Medaglia d'Oro al Valore Militare, dopo la guerra fu diplomatico ed Ambasciatore, ma, soprattutto, coerentemente con il suo amore per la libertà, si oppose al comunismo con la stessa determinazione con cui aveva fronteggiato nazismo e fascismo. La sua appassionata lotta ad ogni forma di totalitarismo antidemocratico lo portò anche ad esporsi pericolosamente in prima persona in varie circostanze fino a subire un ingiusto arresto negli anni '70 perché ritenuto propugnatore di una svolta alla situazione stagnante del paese. Assolto da ogni accusa, venne emarginato per azzittirne la voce coraggiosa. Soddisfazione postuma, le idee di riforma della Costituzione da lui sostenute sono oggi oggetto
condiviso del dibattito politico.