“L’Ast e le sue eccellenze siderurgiche – commenta ancora il Partito comunista dell’Umbria – hanno 130 anni di storia, lo stabilimento di Terni è un sito integrato all’avanguardia, pioniere in tante tecnologie e, ad oggi, rappresenta la più grande azienda dell’Umbria in termini di numero di addetti, fatturato e quota dello stesso che viene destinato a ricerca e sviluppo. Senza l’attuale assetto dell’acciaieria, la nostra regione sarebbe davvero ridotta a ben poca cosa”.
“Sollecitiamo – conclude il Partito comunista dell’Umbria – fortemente la Regione Umbria e ancora più il governo italiano e tutti gli eruoparlamentari eletti in Italia centrale a tenere molto alta la guardia e a produrre il massimo sforzo affinché la vertenza dell’acciaio ternano sia sotto i riflettori e siano preservati tutti i 2.700 posti di lavoro diretti e i circa 2mila posti di lavoro indiretti che ruotano attorno all’acciaieria di viale Brin”.
Per informazioni e contatti con il Partito Comunista dell’Umbria: Giuseppe Tulli Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione