E' da Luglio che Ferrari cerca di impedire l'iniziativa; a settembre il responsabile di O.D. ha coinvolto anche la stampa nazionale. Dopo aver indicato un teatro come possibile location del Concerto (notizia subito smentita dei gestori dello stabile), Ferrari ha tentato di individuare il sito destinato alla serata senza successo. Finché, ormai agli sgoccioli, pubblica sul suo portale on line una fotografia; anche lui, il cacciatore di “nazi band” (che poi definire gli Amici del Vento 'naziband' sarebbe come associare Lucio Battisti al black metal) è a suo modo soddisfatto, convinto forse di aver scoperto Base 211, fantomatica installazione nazista tra i ghiacci antartici.
E invece no, perché in quella sala, oltre all'affetto per Carlo Venturino come essere umano, c'erano comunità, cameratismo, voglia di condividere emozioni e di stare insieme alla faccia dell'individualismo, dell'egoismo e della superficialità di chi, forse per invidia, forse per ingenuità, non ha saputo cogliere l'essenza di un ambiente variegato e sempre compatto di fronte a valori e riferimenti.
La verità e l'onore vincono ancora una volta su menzogna e mistificazione. E come i “vecchi” hanno insegnato a noi più giovani “lontano spazzerà i figli del tradimento/ma noi saremo insieme siamo Amici del Vento”.
Marco Petrelli
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