(ASI) Roma - Mai come ora è importante celebrare la giornata mondiale dei diritti umani. Diritti sempre più estesi, ma sempre meno tutelati da uno Stato che sta indebolendo ciò che Bobbio definì il verso della medaglia che li contiene, i doveri. Il dovere, come da vocabolario, è una "legge morale, non necessariamente scritta ma comunque riconosciuta dalla coscienza, che impone di osservare gli impegni che ognuno contrae con gli altri per il fatto stesso di vivere in società".
Ma è anche ciò che tutela il diritto e lo rende tale, come affermava Hans Kelsen "*il diritto dell'uno esiste solo presupponendo il dovere dell'altro". Anche i diritti inscritti nella nostra Costituzione non sono che ideali irraggiungibili, se uno Stato non mette al primo posto il dovere di osservarli, *per "rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese." Quello a cui assistiamo oggi è invece un capovolgimento della morale che mantenendo lo stesso nome sta diventando il suo contrario. Economia e capitalismo avrebbero dovuto servire l'uomo, estenderne le libertà, invece si sono trasformati in una creatura sola, immensa e onnipotente. Un mostro avido che ha preso il sopravvento sul genitore e che lo sta distruggendo lentamente.Ecco perché nella giornata mondiale per i diritti umani, abbiamo scelto di appoggiare la *Dichiarazione Universale delle Responsabilità dell'Uomo*, proposta dell’InterAction Council <http://interactioncouncil.org/>, che lavora dal 1987 per redigere un corpo di norme per un’etica mondiale.
Riteniamo sia giunto il momento di essere tutti quanti piu' consapevoli del nostro ruolo nel mondo e nella storia*. Tutti dobbiamo imparare che a ogni diritto corrisponde un dovere e che per chiedere dobbiamo anche dare.
Diritti e doveri (o responsabilità) devono andare di pari passo, essendo le due facce di una stessa medaglia. *E' fondamentale un'etica capace di considerare indivisibili gli uni dagli altri
I diritti estendono le nostre libertà, ma non possono essere pretesi laddove l'estensione della libertà di uno è riduzione o negazione della libertà dell'altro, *specie laddove il diritto negato è fondamentale o naturale. Solo riconoscendo gli uni e gli altri come una cosa sola possiamo riportare il mostro che abbiamo creato alla sua natura iniziale, capace di servire l'uomo e non di servirsene per alimentare se stesso. Solo così il sogno di un mondo migliore è possibileBarbara Benedettelli
Presidente Associazione L'Italia Vera
Scarica la Carta delle Responsabilità
<http://www.litaliavera.it/1/upload/carta_responsabilita_.pdf>*
*Associazione per la tutela dei Diritti della Persona, L'Italia Vera* *www.litaliavera.it <http://www.litaliavera.it>