(ASI)Roma - Otto morti sospette in pazienti ricoverati nello stesso reparto, che hanno occupato lo stesso letto. “Non si scherza con la salute. I cittadini hanno bisogno di sicurezza ma gli ospedali della nostra Regione sono il porto delle nebbie”.Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato, commentando la vicenda delle misteriose infezioni, provocate da “Clostridium Difficile” che hanno colpito otto pazienti ricoverati presso l’Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata.
“Ci spiace che il San Giovanni non sia nuovo a tali vicende – continua Maritato – stiamo ancora attendendo notizie circa il misterioso decesso di Ruffino Vacca, il 64enne tecnico della sala autoptica e sui tre pazienti infettati dopo un’operazione di cataratta. I vertici dell’Azienda però smentiscono, nonostante le 16 cartelle sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti e un fascicolo aperto in procura. Questo significa mancanza di rispetto per i pazienti deceduti e per i cittadini. Non si può negare l’evidenza. Ci fa piacere sapere che l’ospedale osserva rigidi protocolli per quanto attiene all’igiene ma allo stesso tempo – incalza Maritato – ci si spieghi per quale motivo il nosocomio non riesce ad affrancarsi da tali episodi che si ripetono troppo di frequente. Ci aspettiamo che la Regione Lazio, che ha richiesto una dettagliata relazione, voglia al più presto rendere note cause e autori di eventuali inadempienze. Sarebbe una importante dimostrazione di rispetto nei confronti dei cittadini, utenti e contribuenti”
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