Petri, presidente Fedart Fidi: “bisogna ritrovare le premesse per rifondare la collaborazione tra banche e Confidi”
Resta molto difficile l'accesso al credito per artigiani e PMI e in questo momento storico il credito risulta necessario alle imprese anche solo per restare sul mercato. Questo l'allarme di Fedart Fidi. Si tratta di un problema che coinvolge moltissime micro imprese italiane. Si parla di quelle imprese che sono nella cosiddetta “zona grigia”: che trovano difficoltà a rivolgersi direttamente alle banche per ottenere il credito, perché non possono offrono sufficienti garanzie, e che potrebbero trovare quindi nei Confidi un valido supporto per finanziarsi. I confidi in sostanza risultano centrali per finanziare quelle imprese che hanno possibilità di sviluppo, ma che si trovano ad avere necessità di liquidità per portare avanti i propri obiettivi sul mercato. Per la prima volta dall'inizio della crisi, l'incidenza dei finanziamenti concessi alle imprese artigiane sotto garanzia Confidi ha registrato una contrazione, in parte dovuta alla riduzione del credito bancario erogato a questa tipologia di imprese. Il tasso lordo praticato è arrivato oltre il 9% dal 6,3% del 2011. Inoltre, risulta marcata la prevalenza del credito a breve termine su quello con scadenza a medio e lungo termine, al contrario di quanto avveniva prima Infine, solo i due terzi delle garanzie deliberate dai Confidi sono state effettivamente erogate dalle banche.
Bisogna trovare nuove premesse per rifondare la collaborazione tra Confidi e banche. Se ne è discusso oggi, venerdì 29 novembre, a Roma, nel corso della Convention di Fedart Fidi. Riuniti intorno al tavolo il mondo dei confidi (Fedart Fidi, Federascomfidi, Asscooperfidi, Federconfide) i rappresentanti delle banche (Intesa San Paolo, Unicredit, Monte dei Paschi di Siena, Federcasse). La relazione con il sistema bancario è senza dubbio il tema più delicato tra quelli che sono stati affrontati in queste tre giornate di convention nazionale di Fedart Fidi. Come spiega Fabio Petri, presidente Fedart Fidi: “dopo aver beneficiato dei Confidi per un lungo periodo, dapprima come veicolo commerciale verso le imprese retail, poi come strumento di copertura dei rischi durante l’avvio della crisi, negli ultimi due anni le banche sembrano percepire i Confidi solo come un ostacolo alla libera fissazione del prezzo per l’impresa. Serve superare questa fase critica trovando uno spazio di reciproca convenienza. È oggi fondamentale individuare utili premesse per rifondare la collaborazione tra banche e Confidi. Una collaborazione che va incentrata su nuovi obbiettivi e su reciproche utilità. Non possiamo permetterci di assistere al paradosso di richieste di garanzie da parte di alcune banche più elevate del finanziamento stesso, o all’applicazione di tassi di interesse a due cifre”. In conclusione, spiegano da Fedart Fidi, occorre massimizzare le risorse e razionalizzare l'architettura del sistema di garanzie. A partire dal Fondo Centrale di Garanzia, che va messo in discussione per come si configura in questo momento. Auspichiamo una riflessione non legata all'urgenza, portata avanti solo a colpi di emendamenti, ma una riforma strutturale e condivisa tra tutti i soggetti interessati. Da parte loro le banche, dichiarano di volersi impegnare nella valorizzazione dei Confidi e riconoscono l'importanza di un accesso congiunto al Fondo Centrale di Garanzia. In sostanza, la controgaranzia attraverso i Confidi si conferma ancora una volta la modalità più adeguata a razionalizzare l'utilizzo delle risorse pubbliche, aumentandone l'efficenza e di conseguenza aumentando il numero di imprese beneficiarie di finanziamenti.
Fedart Fidi, la Federazione Nazionale Unitaria dei Confidi dell’artigianato, promossa da Confartigianato, CNA e Casartigiani, è la Federazione di rappresentanza del maggiore sistema di garanzia in Italia e in Europa e l’unico al mondo tra quelli fondati sul sostegno reciproco tra gli imprenditori. La Federazione associa 128 Confidi che al 31 dicembre 2012 garantivano un volume complessivo di finanziamenti per 14,4 miliardi di euro, rilasciando garanzie su finanziamenti per quasi 6 miliardi di euro a favore di oltre 716.000 piccole e micro imprese.
Sono intervenuti al dibattito:
Presiede: Fabio PETRI (Presidente Fedart Fidi)
Giovanni DA POZZO (Presidente Federascomfidi)
Mauro GORI (Presidente Asscooperfidi)
Pietro MULATERO (Presidente Federconfidi)
Roberto REMONDI (Unicredit)
Nello FIORONI (Intesa San Paolo)
Gabriele GORI (Monte dei Paschi di Siena)
Augusto DELL’ERBA (Federcasse)