(ASI) Ambruzzo - “In maniera del tutto ingiustificata, visto il protrarsi della tragedia delle carceri, l’argomentazione inerente un atto di clemenza, non ha fatto in tempo a ricevere un serio approfondimento, essendo già scomparsa dalle priorità in agenda del nostro Paese. ” E’ quanto afferma in una nota Giuseppe Maria Meloni, responsabile del movimento Clemenza e Dignità, che aggiunge: “Si sono subito mosse delle critiche preventive nei riguardi dei provvedimenti clemenziali, tutte basate sulla salvaguardia del generale senso di legalità, dimenticando, però, che l’amnistia e l’indulto, non sono strumenti contro la legge o al di fuori delle leggi, non sono strumenti che hanno un rapporto opaco ed ambiguo con l’ordinamento, ma dei rimedi espressamente previsti dalla Costituzione della Repubblica Italiana.” “Tali rimedi, - conclude - evidentemente e senza necessità di ricostruire la volontà e le finalità del Costituente, sarebbero da azionarsi soprattutto in casi come questo, laddove non è più possibile garantire il rispetto dello stesso dettato costituzionale, per quanto concerne molteplici aspetti, tra cui i diritti fondamentali dell’uomo, la dignità dell’essere umano, il diritto alla salute, il senso di umanità della pena e la finalità di rieducazione del condannato.”