(ASI) Roma - “Malasanità: uno stillicidio di eventi avversi. Non c’è mai fine agli errori medici, ormai i cittadini hanno timore ad avvicinarsi alle strutture sanitarie. Entri in ospedale, non sai se e come ne esci”.
Il grido di allarme proviene dal presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato, che così commenta la vicenda di un ragazzo siciliano operato all’Istituto Regina Elena. “Il giovane doveva essere sottoposto a un intervento per rimuovere un fibroma nasofaringeo, patologia benigna che, in un istituto specializzato in oncologia qual è la struttura di Mostacciano, non avrebbe dovuto presentare problemi” spiega il presidente. “Purtroppo qualcosa non è andato per il verso giusto – precisa – e non durante l’intervento ma nella fase preoperatoria. Un caso che ricorda molto la drammatica vicenda della piccola di due anni deceduta poco tempo fa al policlinico di Tor Vergata. A chi siamo in mano?” si chiede Maritato. “E, il caso ancor più grave – aggiunge il presidente – è rappresentato dal comportamento dei sanitari che, resisi conto dell’errore hanno occultato la verità con goffe spiegazioni tendenti a sminuire l’accaduto. Sembra addirittura che siano stati ‘ritoccati’ alcuni documenti relativi al consenso informato, inserendo maldestramente precisazioni circa le cosiddette ‘reazioni avverse’. Siamo vicini al ragazzo, alla famiglia e ci auguriamo che la giustizia faccia il suo corso. Naturalmente auspichiamo atti conseguenti dalla direzione dell’ospedale”.
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