In una fase in cui la Nigeria è «costantemente esposta alla minaccia terroristica», monsignor Doeme loda l’incredibile coraggio dei suoi fedeli. «La mia diocesi è stata duramente colpita dalle atrocità dei Boko Haram, tuttavia i cristiani continuano a offrire la propria testimonianza di fede», afferma raccontando la grande partecipazione alle funzioni, riscontrabile perfino all’indomani degli attentati. La dedizione del clero costituisce un ulteriore incoraggiamento, sia per i fedeli che per il vescovo. «I nostri sacerdoti rimangono nelle parrocchie e continuano a servire la comunità, a rischio della loro stessa vita». E non mancano nuove vocazioni: nella diocesi di Maiduguri vi sono adesso trenta seminaristi e di recente sono stati ordinati otto nuovi sacerdoti.
Sotto la minaccia di nuovi attacchi, per la Chiesa del Nord della Nigeria è arrivato il momento di ricostruire le chiese e gli edifici distrutti dagli estremisti. «Questa è una delle principali sfide che abbiamo oggi di fronte a noi. Insieme al grande impegno della cura pastorale degli orfani e delle vedove dei cristiani uccisi».
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“Aiuto alla Chiesa che Soffre” (ACS), Fondazione di diritto pontificio fondata nel 1947 da padre Werenfried van Straaten, si contraddistingue come l’unica organizzazione che realizza progetti per sostenere la pastorale della Chiesa laddove essa è perseguitata o priva di mezzi per adempiere la sua missione. Nel 2012 ha raccolto oltre 90 milioni di euro nei 17 Paesi dove è presente con Sedi Nazionali e ha realizzato oltre 5.604 progetti in 140 nazioni.
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