L’intenzione sembra quella di chiudere l’Ospedale di Marino. Hanno già disattivato i reparti di Pediatria, Nipiologia, Ostetricia e Ginecologia, e il DH dell’interruzione volontaria di gravidanza; la motivazione è la mancanza di personale da sostituire per il periodo delle ferie estive negli altri Ospedali dell’Asl Roma H. Per questo è stato utilizzato il personale dell’Ospedale di Marino in servizio presso questi reparti per distribuirli negli altri ospedali della Roma H.
A nostro avviso – prosegue Armati - le motivazioni sono anche altre, ossia non hanno voluto o potuto spendere 12.000 euro per assumere a tempo determinato un Ginecologo e 2 Pediatri all’Ospedale di Marino che avrebbe garantito l’efficienza e l’apertura di questi reparti; e questo a fronte dei 7 milioni di euro circa, spesi per la messa a norma ed in sicurezza dell’Ospedale e per ristrutturare questi reparti consegnati il primo giugno del 2013 e disattivati di fatto il 13 Giugno 2013.
Mercoledì mattina incontreremo il Direttore Sanitario dell’Asl Roma H, insieme a Cgil e Cisl, per discutere di questa problematica e per sapere le sorti future dell’Ospedale Marino.
Chiediamo che la Regione Lazio intervenga direttamente su questa vicenda - commenta Bernardini - per salvaguardare sia i lavoratori di questo prezioso Ospedale, sia i circa 175.000 utenti privati di queste specialità e costretti a “migrare” verso l’Ospedale di Genzano o il Policlinico Casilino.
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