Sua Eccellenza Ruíz-Cabañas, ambasciatore del Messico in Italia ci spiega i Mikta

(ASI) In un mondo globalizzato e sempre più multipolare cresce il numero delle nazioni che aspirano ad un posto al sole. Se in principio era il G7 a determinare il destino dei popoli oggi si parla di G20 e alcune di queste nazioni stanno organizzando tramite gruppi più o meno formali per portare avanti le proprie istanze.

 

Proprio in quest’ottica negli ultimi tempi Messico, Indonesia, Corea del Sud, Turchia e Australia hanno dato vita alla piattaforma Mikta che nel primo anno di vita è stata coordinata da Città del Messico e che nello scorso settembre ha passato il testimone alla Corea.

In esclusiva per i nostri lettori abbiamo incontrato Sua Eccellenza Miguel Ruiz-Cabañasa, ambasciatore del Messico in Italia che ci ha spiegato la finalità di questa collaborazione e gli obiettivi che queste nazioni intendono perseguire. Con il diplomatico abbiamo anche analizzato le differenze tra questo club e quello dei Brics, ed il diverso impatto che questi due potrebbero avere in futuro sulle riunioni del G20 o dell’Onu.

 

1) Nel nostro primo incontro chiedemmo a Sua Eccellenza cosa mancasse al Messico per aspirare ad un posto nei Brics. A due anni da quella domanda il suo Paese è capofila nel progetto Mikta. Ci può parlare di questo nuovo progetto di collaborazione internazionale?

Credo sia importante dire che il Messico non ha mai cercato di entrare nel Brics, noi abbiamo grande rispetto per quei paesi ma non abbiamo mai chiesto di aderire. Con i paesi del Mikta, ovvero Indonesia, Corea del Sud, Turchia ed Australia, abbiamo trovato una comunione di intenti e ci siamo accorti di avere molto in comune. Siamo economie emergenti e ci troviamo quasi sempre d’accordo sui grandi temi della cooperazione economica e siamo totalmente a favore del libero scambio, aspetto che invece non troviamo nei Brics. Noi e gli altri paesi ci troviamo d’accordo principalmente sulla governance economica, perché siamo membri del G20 e qui abbiamo fatto le nostre proposte e abbiamo trovato una grande sintonia sul da farsi e su ciò che il G20 dovrebbe fare per la crescita globale. Noi siamo un gruppo di paesi di economie emergenti, in favore del libero scambio e questo è fondamentale per capire le nostre differenza dal Brics, noi abbiamo rispetto per quelle posizioni ma per i nostri interessi nazionali e per la crescita globale il libero scambio è fondamentale. All’interno del G20 ci sono molti aspetti importanti, non solo quelli economici, c’è il problema dei cambiamenti climatici, c’è la questione mediorientale, tutti temi su cui abbiamo posizioni simili e noi 5 ci stiamo sforzando per provare a prendere una posizione sola su tutti questi temi. Noi non siamo un gruppo formale con una costituzione ed un regolamento, siamo uno spazio informale di discussione e analisi per promuovere una forza in grado di equilibrare le decisioni del G20, siamo una forza che favorisce reali accettabili per la comunità internazionali. Siamo 5 economie emergenti che vogliono concentrare i loro sforzi per tematiche condivise. Come Mikta abbiamo rilasciato comunicati ufficiali solo per l’abbattimento del boeing malese, e per la situazione della penisola coreana e tematiche simili. il Mikta deve fare più pubblicità per il suo ruolo. A margine del G20 di novembre avremo il nostro primo summit ufficiale ai livelli più alti, ma noi siamo un gruppo informale, aspiriamo a collaborare nell’Onu e in tutte le grandi strutture internazionali su tutti i temi di importanza globale..

 

2) Che ruolo svolge il Messico in questo ristretto club e quali sono i vantaggi che ne derivano?

Noi siamo un paese di frontiera, siamo un paese nordamericano ma facciamo parte di tutte le organizzazioni del Sudamerica così come del Nafta, inoltre ci affacciamo sul Pacifico quindi siamo coinvolti in tutti i progetti relativi a quell’area geografica. Siamo un paese multivettoriale. Ad esempio nell’America latina ci stiamo impegnando per l’area del pacifico che può essere un grande progetto di integrazione e collaborazione. Il Mikta però rappresenta la grande occasione per dar vita ad una grande cooperazione con paesi di un’altra area geografica. Questa è la grande ricchezza di questa piattaforma: quella di riunire paesi profondamente diversi tra loro, storicamente geograficamente e politicamente, ognuna con una sua peculiarità che può arricchire gli altri. Siamo diversi ma al di là della nostra diversità crediamo nel libero scambio, il libero investimento, nel progresso economico, nell’inclusione sociale. Pensiamo che i nostri punti di vista sullo sviluppo dell’economia globale sia importante proprio perché rappresentiamo tutte le regioni del mondo.

 

3)  Il Mikta coinvolge praticamente Paesi di tutti i continenti. Quanto ciò può essere importante per riuscire a sviluppare tutte le sue potenzialità?

Il Mikta non ha un obiettivo a breve tempo, anche perché non promuoviamo una integrazione economica tra noi. Noi siamo uno spazio di discussione e promozione tra le nazioni, in questo senso noi crediamo che sia stato e rimarrà un processo graduale di discussione e scambio di opinioni e di strategie sulla possibilità di dare un contributo posiitivo alla governance globale. Noi non stiamo pensando egoisticamente solo ai nostri interessi, noi stiamo pensando a come dare un contributo positivo alla governance globale.

 

4) Rispetto a quelli dei Brics voi e gli altri Paesi coinvolti nel progetto Mikta siete tutte democrazie mature, con istituzioni politiche stabili e affidabili. Quanto questo può incidere a livello internazionale per acquisire maggiore visibilità in ottica Onu e nelle grandi organizzazioni internazionali?

Credo che questa sia un’altra nostra grande ricchezza, siamo tutti grandi democrazie con una storia che parla per noi, aperti allo scambio economico e delle idee. Credo che noi del Mikta condividiamo gli stessi valori democratici, sui diritti umani, e credo questa sia veramente importante, la nostra conivnzione è che la società debba essere aperta con un minimo di garanzie per tutti. Questa è la mia opinione e rappresenta una ricchezza per dare vita ad una piattaforma più solida.

 

5) Sempre rispetto ai Brics un’altra differenza che salta subito agli occhi è una vostra maggiore collaborazione con gli Usa. Questa rapporto preferenziale con Washington cosa potrebbe determinare?

Credo questa non sia la caratteristica più importante. È vero, abbiamo un buon rapporto con gli Usa ma non siamo nati per questo. Condividiamo con gli Usa e i paesi Ue la convinzione che dobbiamo aprire di più l’economia globale e sostenere il libero scambio e questo riguarda anche la Ue e paesi come l’Italia. Noi abbiamo un magnifico rapporto bilaterale con l’Italia, tanto che la prima conferenza stampa a livello globale l’abbiamo fatto a Roma proprio per l’ottimo rapporto che abbiamo con voi. Nel G20 noi abbiamo appoggiato ciò che crediamo sia meglio per l’opinione mondiale non ciò che va a favore di un paese o di un altro.

 

6) Ci sono nazioni che potrebbero aderire a questo progetto o per il momento la volontà dei cinque membri è quello di consolidare la partnership prima di ampliare questo gruppo?

Questa non è una questione attuale, se noi abbiamo scoperto la nostra similitudine nel G20 noi siamo 5 paesi interni al G20 ma ce ne sono altri che non hanno un gruppo o una associazione. Noi 5 abbiamo scopeto che è meglio avere questa collaborazione ma per il momento non è in agenda un qualsivoglia ampliamento.

 

7) Voi avete ottimi rapporti con la Russia dovuti principalmente al settore petrolifero. L’asse tra Città del Messico e Mosca potrebbe portare in futuro a vertici allargati Mikta+Brics?

Noi abbiamo un buon rapporto bilaterale non solo con la Russia, ma anche con la Cina che è il nostro secondo partner commerciale dopo gli Usa. E abbiamo un rapporto straordinario con la Russia così come con il Brasile che rappresenta il nostro primo partner commerciale nell’America latina. Il brasile è il primo paese per gli investimenti in Messico.  Ii Brics hanno deciso un gruppo formale, noi no, noi siamo un gruppo di discussione su i temi della govenrance globale, Noi siamo diversi da Brics, loro sono un gruppo formale, noi no.

 

8) Oggi il Messico è un paese in ascesa, una delle principali economie mondiali, un paese giovane che si sta trasformando da un punto di vista politico e sociale. Dove immagina il suo paese tra cinque anni?

Noi veniamo da cinque anni di grande crescita, costante e speriamo di continuare su questo trend, dovremmo crescere del 2,7% non tantissimo ma sempre buono. Il prossimo anno dovremmo crescere di quasi il 4% e questo è importantissimo per noi. Siamo un paese giovane e quindi abbiamo la necessità di creare sempre nuovi posti di lavoro. Il nostro governo ha realizzato 11 riforme strutturali e due anni fa in pochi avrebbero scommesso su ciò. Il governo e le tre principali forze politiche del paese hanno stretto il Patto per il Messico e i risultati si stanno vedendo, con riforme su tutti i grandi temi sociali, economici e politici. Questo ha consolidato la nostra crescita ed ha fato aumentare la fiducia nei cittadini. Io credo che continueremo a crescere ancora molto.

 

Fabrizio Di Ernesto e Ettore Bertolini – Agenzia Stampa Italia

 

 

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