(ASI) Se volessimo fare un bilancio realistico del 2022 per Napoli non possiamo non menzionare l'incredibile boom turistico registrato fin dalla primavera scorsa.
L'effetto post covid, nonostante la guerra in Ucraina e l'assenza del turismo russo, ha portato in Italia e a Napoli milioni di persone, un turismo di massa che non si vedeva da decenni e che è servito da volano per la ripresa della città dopo le mortificazioni del lockdown. E l'anno non poteva concludersi che con una invasione in grande stile di turisti soprattutto dall'Europa con un giro d'affari stratosferico per una città ancora alle prese con problemi di mobilità, sicurezza e infrastrutture. Dalle festività natalizie fino alle ultime ore dell'anno, il 2022 ha consegnato a Napoli un primato assoluto, il sold out tanto atteso da anni che si pensava una chimera ad inizio anno. Il 2023, quindi, consegna al capoluogo campano il ruolo di locomotiva della ripresa economica tricolore, con la coscienza che tante criticità vanno affrontate subito e risolte ancor prima. Ne è convinto l'economista Gianni Lepre, opinionista del Tg2 e presidente della Commissione Reti e Distretti Produttivi di ODCEC Napoli: "Abbiamo da imparare da questa sorta di effetto 'domino' che la nostra città ha evidenziato nell'ultimo periodo, un tutto esaurito che non solo lascia ben sperare per la ripresa economica dell'intera regione Campania, ma ci porta a sottolineare il fatto che il governo deve puntare su Napoli e sulle filiere d'eccellenza dell'intera regione con interventi mirati non solo per colmare i cosiddetti gap territoriali, ma a riportare il Sud Italia a locomotiva del Paese". Il noto economista che tra le altre cose è vice presidente del Centro Studi per l'Artigianato di Casartigiani Napoli, ha poi continuato: "La ricetta la conosciamo bene tutti, Turismo, Artigianato, Cultura ed Enogastronomia che nella nostra città si fondono in un'unica grande filiera d'eccellenza per antonomasia. E' prioritario adesso che Politica e Istituzioni centrali e locali riescano a trovare la quadra sul Pnrr per appianare infrastrutture e servizi al cittadino come al turista". Lepre ha poi concluso: "Sono questi i movimenti che fino a questo momento sono mancati, ed il nostro auspicio è proprio che il 2023 possa vedere compiuto questo dovere assoluto morale, politico, sociale, istituzionale di risollevare il Mezzogiorno attraverso l'unica leva possibile: la volontà di farlo, il coraggio di agire su una enorme e scoppiettante locomotiva alla quale hanno sapientemente sottratto carbone utilizzandolo altrove. Oggi il turismo di massa è una delle prove per le quali il Paese senza il Mezzogiorno non va da nessuna parte".