(ASI) Inizia oggi la rubrica pillone di economia e finanza tenuta dall'esperto del settore dr.Maurizio Berruti. Lo scopo è di rendere accessibili e comprensibili ai lettori le principali regole e dinamiche di questo importante comparto e del mercato che, nolenti o volenti, sono connesse, condizionano in qualche misura l'accesso al credito e possono orientare la politica ed anche la nostra vita.
La geniale novità sta nel fatto che il Dr. Berruti agli eventi più importanti fa corrispondere un film famoso. Oggi, si parte con l'indice della rubbrica, a seguire la valutazione nel merito delle principali misure economico-finanziarie.
Premessa
In primis va evidenziato che l’economia, dal lontano 2008, è entrata in un periodo di “turbolenza” (purtroppo accentuatasi nel tempo), tanto maggiore quanto più i fenomeni che la caratterizzano sono: difficili da prevedere, rapidi nel loro manifestarsi, di breve durata e di rara intensità.
In tali situazioni i problemi di governo delle imprese vanno sempre affrontati con flessibilità. “Il concetto di flessibilità, in senso generale, corrisponde a quello di mutabilità, ovvero attitudine al mutamento. Esso implica la capacità di adattarsi ad esigenze nuove, in guisa da rispondere meglio a determinate finalità” [1].
Proprio per questo motivo risulta, allora, molto importante richiamare un noto principio il quale recita “si può gestire solo ciò che si può controllare e misurare”. Ma il controllo deve essere operato professionalmente e non più “a spanne”, prerogativa questa della maggioranza del management delle PMI, in quanto i margini si sono così assottigliati che il più delle volte si perde con la convinzione, invece, di guadagnare.
Non solo: ma questo controllo non deve più essere “a posteriori”, secondo una prassi ahimè consolidata, ricorrendo ai ripari solo dopo che l’evento si è verificato, bensì “a priori”, con una corretta previsione in modo da evitare il danno e/o poter correre ai ripari con sollecitudine.
Tutto ciò vuol dire disponibilità al cambiamento e capacità di realizzarlo in tempi brevi; ma per fare questo è opportuno che il fattore umano sia disponibile al mutamento e che abbia almeno le conoscenze di base sulla gestione di azienda (dal punto di vista operativo-economico-finanziario) in modo da rivolgersi, prima che si troppo tardi, a quelle strutture in grado di fornire la necessaria consulenza.
Da ultimo va, in questa sede, ricordato che molto spesso la parola “crisi” [2], viene utilizzata in senso negativo, mentre invece potrebbe rappresentare per l'azienda un'opportunità straordinaria di ripensare ex novo il proprio business. Per stato di crisi si intende il momento in cui la normale attività di una azienda viene ad essere caratterizzata da una grave discontinuità del processo produttivo, quasi mai pianificata. Poche sono le aziende che si preoccupano di pianificare una crisi, correndo ai ripari solo quando è troppo tardi, in quanto solitamente preferiscono pensare di essere immuni da tale pericolo.
Per i motivi suesposti ed al fine di comprendere quanto il “fai da te” (do it yourself) sia pericoloso, viene reputata utile una attività di alfabetizzazione su alcune nozioni basilari, intitolata “pillole di economia e di finanza di azienda”.
Inoltre, come ampiamente testato [3], al fine di catturare più facilmente l’attenzione sulle tipologie degli interventi necessari ad una corretta gestione aziendale, le cui definizioni restano pur sempre oscure ai non addetti ai lavori, si è fatto ricorso a titoli di films celebri.
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[1] Sergio Sciarelli economista
[2] dal greco “Krisis” che significa scelta/decisione
[3] In diversi seminari per conto del sistema camerale sull’intero territorio nazionale